Lunedì 20 Maggio 2024

Lotta contro il cancro . La ricerca salva la vita. L’oncologo ai giovani:: "Diagnosi in aumento"

Il professor Siena e i tumori al colon: il tasso di sopravvivenza cresce del 65%. Domenica il tradizionale appuntamento in piazza con le azalee dell’Airc.

Lotta contro il cancro . La ricerca salva la vita. L’oncologo ai giovani:: "Diagnosi in aumento"

Lotta contro il cancro . La ricerca salva la vita. L’oncologo ai giovani:: "Diagnosi in aumento"

di Annamaria Lazzari

MILANO

Quella del colon-retto è la seconda neoplasia più frequente in Italia e fra i "big killer", col tumore al polmone e alla mammella. Nel 2023 sono state stimate 50.500 nuove diagnosi (23.700 nelle donne). "Mentre però tra gli adulti, grazie agli screening fra 50 e 70 anni, registriamo una diminuzione della mortalità con diagnosi sempre più precoci, c’è un aumento percentuale di casi, anche in Italia, del carcinoma colon-retto fra i giovani" afferma Salvatore Siena, professore di oncologia medica all’università Statale e direttore della struttura complessa di oncologia all’ospedale Niguarda di Milano. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi però è aumentato dal 52% degli anni ‘90 all’attuale 65% circa. Merito dei passi avanti della ricerca. Per sostenerla, questa domenica, in occasione della Festa della Mamma, torna l’appuntamento con L’Azalea della Ricerca di Fondazione Airc, iniziativa che celebra 40 anni.

Professor Siena, quali sono i tumori del colon-retto?

"Sono patologie che colpiscono il grosso intestino. La cura e la guarigione dipende dall’estensione della malattia, che va dal primo stadio, se interessa l’organo intestinale, al quarto, il più grave, con metastasi. Il tasso di guarigione oscilla fra il 90% al primo stadio a sotto il 10% nel quarto".

Qual è la terapia?

"Esistono diverse strategie terapeutiche. Il trattamento elettivo è la chirurgia. Poi sono disponibili chemioterapia, radioterapia e l’immunoterapia. La novità per il tumore al retto è la possibilità di non operare i pazienti, in alcuni casi, attraverso la terapia neoadiuvante totale".

Cosa si intende?

"Fino a pochi anni fa, lo standard di cura contro il tumore del retto in stadio localmente avanzato prevedeva una chemio-radioterapia seguita da chirurgia e poi chemioterapia. Con la terapia neoadiuvante completa, dopo la radio-chemioterapia si anticipa la chemioterapia, e si fa una rivalutazione del tumore: se è regredito con una remissione clinica completa si può evitare la chirurgia del retto che può condizionare negativamente la qualità della vita. Grazie a Fondazione Airc, abbiamo appena concluso lo studio No-Cut, coordinato dall’ospedale Niguarda con Ieo, Iov e l’ospedale Papa Giovanni XXIII, reclutando 180 pazienti in sei anni. I risultati dimostrano che nei pazienti con tumore del retto Mss (senza instabilità microsatellitare), con un approccio neoadiuvante, si può evitare la chirurgia in un quarto dei casi".