Sabato 5 Ottobre 2024
ERIKA PONTINI
Cronaca

Lo studente italiano incaprettato. L’avvocato: identificare i poliziotti. Ora indaga la procura di Roma

Il 25enne di Spoleto, vittima di abusi dopo l’arresto, sarà sentito la settimana prossima appena rientrerà dagli Usa. I difensori stanno preparando un dossier per ricostruire l’accaduto anche con i filmati delle bodycam. .

Matteo Falcinelli sarà sentito dalla procura di Roma al suo rientro in Italia, previsto per la prossima settimana, quando ha già in programma alcune visite mediche a Perugia per le lesioni alle mani, al collo e alla schiena provocate dalle manovre di costrizione violenta – l’hogtie – della polizia a Miami. Un fascicolo (modello 45) senza notizie di reato è già stato aperto dall’Ufficio diretto guidato da Francesco Lo Voi dopo la comunicazione ufficiale sul caso da parte dell’autorità consolare. Ieri l’avvocato Francesco Maresca, assieme al collega David Ermini, che assiste Matteo in Italia, ha incontrato a lungo Lo Voi e il procuratore aggiunto Ilaria Calò che dovranno valutare competenza e giurisdizione anche se sembra sarà la capitale ad occuparsi del caso, e non Perugia, come ipotizzato. "Abbiamo riscontrato la massima disponibilità e quindi, nei prossimi giorni, presenteremo una denuncia" è il commento di Maresca. "Fa molto piacere la disponibilità dell’autorità giudiziaria", spiega da Miami la mamma Vlasta Studenicova che ha parlato con alcuni studi legali per seguire la denuncia negli States, tra cui Antonio Romanucci, già legale nel caso George Floyd, e un altro legale italo-americano di Los Angeles che si è fatto avanti con i Falcinelli.

L’avvocato Maresca sta lavorando a un documento che ricapitolerà l’intera vicenda per presentare una formale denuncia a piazzale Clodio. L’identificazione dei poliziotti che hanno arrestato Falcinelli la notte tra il 24 e il 25 febbraio e poi lo hanno incaprettato in cella alla stazione di polizia di North Miami Beach, potrebbe non essere difficile: agli atti del processo americano ci sono i due rapporti di polizia su quella notte firmati dai poliziotti. Inoltre tutte le bodycam ottenute fino ad ora dalla famiglia hanno impressa la matricola dell’agente che le indossa.

Matteo, in questi giorni al campus Byscaine Bay Campus, insieme al fratello maggiore Marco e a mamma, ha riguardato minuziosamente i video e ha già buttato giù una bozza dell’accaduto in cui riepiloga nomi e orari e violenze. Dalle 3.33, orario dell’arresto davanti al Dean’s Gold club, lo strip bar dove era entrato intorno alle 22, fino al pagamento della cauzione il 28 febbraio, due giorni dopo, da parte degli amici che hanno atteso all’esterno del carcere Tgk per 18 ore, mentre lui non sapeva che compagni e famiglia lo stavano aspettando.

In uno dei video, ancora non resi pubblici, emerge quello che secondo lo stesso studente è stato un tentativo di suicidio dopo l’incaprettamento. Quando Matteo viene portato in carcere ha ancora le manette legate dietro la schiena, sono troppo strette ed ha subìto da poco la manovra di costrizione dell’incaprettamento. Disperato inizia a sbattere la testa contro le sbarre all’interno dell’auto della polizia. "Non respirava – racconta Vlasta – , era disperato e sotto choc e voleva farla finita". In tutto ci sono almeno 10 ore di filmati, ma i Falcinelli hanno chiesto al Dipartimento di polizia di consegnare tutto il materiale disponibile, comprese le riprese delle telecamere fisse nella stazione di polizia. Anche se ad oggi non ci sono elementi in più. Martedì intanto Maresca e Ermini incontreranno a Roma il ministro Tajani per un primo confronto sul caso.