Giovedì 2 Maggio 2024

Lite finita nel sangue. Assessore ammazzato a colpi di falcetto dal vicino di casa

L’arrestato è un 62enne musicista di strada che aveva lavorato con la vittima . Prima l’aggressione con una pietra e poi ha usato la roncola da giardinaggio. La telefonata ai carabinieri dopo l’omicidio: venite, ho ucciso un uomo.

Lite finita nel sangue. Assessore ammazzato a colpi di falcetto dal vicino di casa

Lite finita nel sangue. Assessore ammazzato a colpi di falcetto dal vicino di casa

ESINO LARIO (Lecco)

Serve quasi un’ora e mezza di auto, tra tornanti mozzafiato e viste sul lago di Como, per raggiungere Esino Lario da Usmate Velate, nel Monzese. Una strada che Pierluigi Beghetto, elettricista di 53 anni, ha percorso centinaia di volte. Viveva in Brianza con la moglie Annalisa e i figli di 17 e 21 anni, ma il suo cuore, da quando era ragazzo e ci andava in vacanza, batteva per le Prealpi, ai piedi della Grigna dove, nel tempo libero, col figlio più grande, gestiva un’apicoltura, la Ape Montana, e nel 2020 era stato eletto assessore, un ruolo che svolgeva gratuitamente. Ed è lì, a Esino, un borgo montano di 753 abitanti che ieri, in una fredda mattina di aprile, è morto in modo orribile per mano del suo vicino di casa, che prima l’ha colpito in testa con una pietra, poi lo ha sgozzato con una roncola.

A ucciderlo Luciano Biffi, musicista di strada di 62 anni. Pure lui spesso effettua la spola, ma al contrario, per andare a Milano e suonare il suo sax in cambio di qualche spicciolo. Luciano e Pierluigi abitavano uno sopra l’altro, Pierluigi al piano di sotto, Luciano a quello di sopra in una palazzina di uno stretto vicolo alle spalle della chiesa parrocchiale. Spesso litigavano. O meglio: era Luciano, che in tanti ora indicano come una persona irascibile, ad attaccare briga con Pierluigi che, invece, era noto per la sua affabilità, tanto che spesso aiutava Luciano affidandogli qualche lavoretto nel suo apiario. Una volta per i tubi dell’acqua, un’altra la gestione degli spazi comuni, mentre ieri a innescare l’ennesima lite nel piccolo cortile in condivisione sarebbe stato un sacco di pellet e l’insensata accusa di approfittarsi della carica di assessore, sebbene Pierluigi non abbia confidato, in Brianza, nemmeno agli amici più stretti di esserlo. L’omicidio per gli investigatori è risolto: l’aggressione è avvenuta "con un falcetto da giardinaggio al termine di un diverbio" spiega il procuratore capo di Lecco, Ezio Domenico Basso.

Dopo l’aggressione Biffi si è reso conto della gravità del proprio gesto e ha allertato i soccorritori del 112. Ha atteso i volontari del Soccorso bellanese sulla strada principale e li ha guidati nel dedalo delle strette vie del paese. "Ho ucciso un uomo", ha ammesso con lucidità ed estrema calma. Poco dopo si sono calati con un verricello anche i sanitari dell’eliambulanza di Areu inviati da Sondrio, ma Pierluigi al loro arrivo era già morto. I carabinieri del Nucleo investigativo di Lecco hanno sigillato metà borgo per svolgere i primi rilievi, mentre il sostituto procuratore di turno, la pm Giulia Angeleri, ha deciso di effettuare un sopralluogo. Luciano ora è in stato di arrestato per omicidio, mentre il corpo di Pierluigi è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale di Lecco, dove probabilmente sarà eseguita l’autopsia.

"Pierluigi era una persona straordinaria, si è sempre dedicato alla famiglia e agli altri", lo ricorda sotto choc il sindaco di Esino Lario, Pietro Pensa. "Come assessore ha sempre lavorato, da volontario, con passione. Era un grande e sincero amico e la sua è una perdita incolmabile", dice. In paese sono stati proclamati tre giorni di lutto cittadino.