"Bollettino di guerra", lo definisce il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi. "Le cifre intollerabili" della mattanza quotidiana sulle strade italiane rimbombano alla Camera, nel convegno ’Strategie e strumenti per la sicurezza stradale della mobilità’. "Gli incidenti stradali uccidono più giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni rispetto a qualsiasi altra causa possibile di morte. Fondamentale dialogare con voi", scandisce il ministro ai liceali presenti. Ma il dolore per le troppe vite spezzate accomuna purtroppo ogni classe di età: "Nel 2023 sono stati rilevati da polstrada e carabinieri 70.950 incidenti, di cui 1.204 con esito mortale, 28.631 con lesioni. I deceduti nel 2023 sono stati 1.326 e 41.854 i feriti", riporta il titolare del Viminale. Sono numeri impressionanti che impongono più azione ed educazione. Perché le cause degli incidenti sono note: "Distrazione, alta velocità, guida sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti, utilizzo smodato degli smartphone e mancato rispetto del codice della strada".
La risoluzione numero 74 dell’assemblea generale delle Nazioni unite fissa l’obiettivo di "prevenire almeno il 50 per cento dei decessi e dei feriti stradali entro il 2030". Ricorda Piantedosi: "In un mondo che vede moltiplicarsi gli spostamenti, una mobilità efficiente e sicura è diventata un’esigenza primaria imprescindibile. Per garantire l’integrità della vita è indispensabile una attenta e condivisa azione sinergica tra istituzioni, società civile e industria".
"Toccanti e pedagogicamente incisive", secondo il vice presidente della Camera, Fabio Rampelli, le testimonianze di cinque genitori colpiti da lutti stradali: Luca Valdiserri, papà di Francesco; Graziella Viviano, madre di Elena Aubry; Stefano e Paola Lamma, genitori di Leonardo; Edward Von Freymann, padre di Gaia; Enza Tripaldi, madre di Margherita Diazenna.
Per Luca Valdiserri, "il governo ha avuto la forza di mettere le mani a un codice della strada antiquato". Per esempio, "l’alcol lock avrebbe potuto salvare la vita di Francesco" investito mortalmente a Roma 18 mesi fa. L’omicida stradale era infatti "in stato di ebbrezza, non negativa alla cannabis e viaggiava a oltre 70 km/h". Manca però "un impegno più deciso nel punire l’eccesso di velocità". In ogni caso, "se avete bevuto o preso sostanze, non mettetevi alla guida", consiglia Valdiserri ai ragazzi.