Mercoledì 24 Aprile 2024

La richiesta di un decreto Fisco, si allarga il fronte "Nuovi incentivi subito"

Artigiani, agricoltori e cooperative sostengono la proposta lanciata dall’Abi "L’obiettivo è scongiurare una recessione economica che può affossare occupazione".

La richiesta di un decreto  Fisco, si allarga il fronte  "Nuovi incentivi  subito"

La richiesta di un decreto Fisco, si allarga il fronte "Nuovi incentivi subito"

di Claudia Marin

Tutte le principali associazioni imprenditoriali italiane "sposano" e rilanciano la proposta al governo del presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, di anticipare con un decreto-legge la parte della delega fiscale sugli incentivi per gli investimenti e le nuove assunzioni delle imprese. E così, dopo i vertici di Confcommercio, Cna e Confcooperative, anche i numeri uno di Confartigianato, Confesercenti, Coldiretti e Confagricoltura si schierano per l’anticipo del pacchetto di interventi strutturali in funzione anti-rischio recessione. "Occorre agire in fretta – questo il leit motiv comune – perché i tempi per il varo della delega sono comunque lunghi rispetto alle esigenze immediate del sistema economico".

Anzi, è di ieri sera la novità secondo la quale l’esame della delega in Commissione Finanze alla Camera non comincerà prima di maggio: mancherebbe addirittura il testo del disegno di legge, fermo ancora negli uffici di Montecitorio dopo la firma dello stesso Capo dello Stato. La soluzione ipotizzata del numero uno dell’Associazione bancaria italiana, lanciata lunedì sul nostro giornale, trova crescenti consensi nel mondo imprenditoriale. Ma anche nella maggioranza si sono pronunciati a favore molteplici esponenti, mentre dal governo il Ministro Adolfo Urso ha aperto alla valutazione della proposta nell’ambito del riordino degli incentivi alle imprese. Anche perché l’operazione nasce dalla volontà di anticipare i rischi segnalati anche dalla Bce di "indebolimento del contesto economico".

"Il cammino della riforma – spiega Marco Granelli, presidente di Confartigianato – ha tempi lunghi e sarebbe una buona scelta varare misure per accelerare l’attuazione di questo disegno riformatore. In particolare, consideriamo utile qualsiasi anticipazione del disegno di legge delega finalizzata a incentivare gli investimenti e le assunzioni da parte delle imprese e a sostenere la crescita del Pil. In questa fase, abbiamo necessità di strumenti concreti e rapidi per riagganciare la ripresa. Anche il provvedimento sulla riforma degli incentivi potrà giocare un ruolo in tal senso".

Sulla stessa linea Massimiliano Giansanti, numero uno di Confagricoltura: "Condividiamo pienamente le raccomandazioni del presidente Patuelli circa il sostegno agli investimenti privati, nelle more dell’attuazione della delega sulla riforma fiscale, attraverso la previsione di incentivi fiscali con provvedimenti d’urgenza (come, ad esempio, il credito di imposta per gli investimenti 4.0). L’obiettivo è scongiurare una recessione economica con conseguenze negative anche sul piano occupazionale".

E la richiesta di anticipare un pezzo riforma arriva anche da Patrizia De Luise (in foto), presidente di Confesercenti: "Anticipare, almeno parzialmente, la riforma fiscale potrebbe essere un valido antidoto alla fase di rallentamento dell’economia che, purtroppo, è in arrivo. In questo quadro, l’aumento dei tassi non aiuta certamente né le famiglie né le attività economiche: basti pensare all’effetto che ha sui mutui a tasso variabile". Dunque, puntualizza De Luise "bisogna fare tutto il possibile, anche se certamente nei limiti della sostenibilità, dando priorità soprattutto agli interventi a favore delle assunzioni e della riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro. Misure che aiuterebbero le imprese ma anche il recupero del potere d’acquisto delle famiglie".

E altrettanto netta è la posizione della Coldiretti. "In questa fase congiunturale è importante un decreto legge per incentivi fiscali alle imprese per sostenere investimenti e occupazione", insiste il presidente Ettore Prandini, sottolineando che l’agroalimentare ha bisogno di investire per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici e dei costi di produzione crescenti. "In tal senso – incalza - l’esperienza del credito di imposta 4.0 per l’agricoltura di precisione ha dato ottimi risultati. Rafforzare anche questo strumento per sostenere gli investimenti in innovazione con incentivi fiscali automatici darebbe una forte spinta alla ripresa e alla crescita dell’economia".