Giovedì 25 Aprile 2024

Il simbolo di Bologna a rischio. Garisenda come la torre di Pisa. Saranno usati gli stessi tralicci

Il sindaco Lepore: "Entro la fine dell’anno sarà in sicurezza, poi al via i lavori di restauro"

Il simbolo di Bologna a rischio. Garisenda come la torre di Pisa. Saranno usati gli stessi tralicci

Il simbolo di Bologna a rischio. Garisenda come la torre di Pisa. Saranno usati gli stessi tralicci

Due ’torrette’ in mezzo alle Due Torri per antonomasia. Si presenterà in questo modo il panorama del centro di Bologna, dopo che il Comune avrà messo in sicurezza la Garisenda installando i tralicci già utilizzati per ’raddrizzare’ la Torre di Pisa. La decisione conservativa, sia dal punto di vista dell’obiettivo ingegneristico, sia del riciclo di macchinari già utilizzati in precedenza, è stata comunicata ieri dal sindaco Matteo Lepore. "Dovremo mettere in sicurezza la Torre una volta per tutte – ha ribadito il primo cittadino –, per questo la messa in sicurezza sarà fondamentale: dovremo passare dall’attuale allerta gialla al verde" del pericolo scampato. Budget per ora top secret – ma sicuramente non basteranno i 5 milioni di euro già assegnati dal ministero della Cultura, né gli altrettanti promessi dalla Regione Emilia-Romagna –, l’operazione dovrebbe partire entro sei mesi, al massimo alla fine dell’anno.

Si tratta di due strutture che in qualche modo richiamano le forme di una macchina d’assedio medievale, dotate in cima di una ruota dentata che consente di tendere le funi chiamate a cingere la Garisenda e contrastare la rotazione sbagliata che negli ultimi mesi ha fatto suonare l’allarme sulla tenuta.

Ad avanzare questa soluzione è stato il gruppo di esperti ingaggiato da Palazzo D’Accursio (Nunziante Squeglia, Stefano Podestà, Massimo Majowiecki e Francisco Giordano). "Il tempo per il restauro sarà definito in base al progetto che si farà, ma non sarà più una corsa contro il tempo", ha assicurato ancora Lepore, ma le operazioni per la ristrutturazione vera e propria della torre non dovrebbero avvenire prima del 2026, al più presto nella seconda metà del 2025. Quando questi tralicci furono utilizzati per la Torre di Pisa, i due cavi furono ancorati al suolo con un sistema di pali che si spinge fino a 30 metri di profondità. La parte esterna di questi due grandi cavalletti, invece, è alta 12 metri. Ma nel caso di Bologna questo non basterà: i macchinari dovranno essere appoggiati su una struttura metallica, in modo che la loro altezza arrivi intorno ai 18 metri.