Sabato 27 Luglio 2024
MASSIMO SELLERI
Cronaca

Il ristoratore sul lago: "Un boato poi il fumo. L’aria era irrespirabile"

Il titolare Cappi: porto acqua e cucino ai soccorritori "Quegli operai erano da me a pranzo, sono amici".

"Sembrava una giornata normale, di quelle che non pensi possa succedere nulla di strano e invece. Se non fosse per i panini che stiamo preparando per i soccorritori ancora non ci crederei". La voce di Simone Cappi è rotta dalle lacrime. Insieme alla moglie Stefania Pollazzi gestisce il ristorante La Piazzetta dove pranzano i lavoratori della centrale del bacino di Suviana.

"Era un mezzogiorno come tutti gli altri – prosegue Cappi – nel momento della giornata dove ci si ferma e a tavola si scherza e si ride tra colleghi. Era da un anno e mezzo che si andava avanti così. Insomma eravamo diventati amici o comunque più che conoscenti. Ci conoscevamo bene e io faccio fatica a crederci. Non so più cosa dire. Penso solo alle loro famiglie. Li aspettavano presto a casa e invece...".

Cosa è successo?

"Verso le 15 si è sentito un gran boato e si è alzato un fumo enorme. Tra il ristorante e la centrale il dislivello non è piccolo e nonostante questa distanza l’aria per qualche minuti è diventata irrespirabile. Abbiamo capito subito che c’era un problema nell’impianto, ma fino all’ultimo abbiamo sperato non fosse successo nulla di grave. Quando abbiamo iniziato a sentire le sirene abbiamo capito che, purtroppo, eravamo davanti a qualcosa di molto serio. Poi abbiamo saputo dei dispersi, ma con l’arrivo degli elicotteri abbiamo capito che questa era una formula dettata dalla prudenza ma la situazione era più grave".

Cosa avete fatto poi?

"Ci siamo messi a disposizione dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine. Abbiamo rifornito di acqua e panini chi era in servizio dal pomeriggio e non si era mai fermato. Lavorare ti aiuta a non pensare, anche se in ogni pausa era impossibile non vedere quelle persone che erano lì a tavola. Non è una cosa facile da superare e se non lo è per me non riesco a immaginare come possa esserlo per i loro cari".

In quasi 50 anni di vita la centrale non aveva mai dato problemi.

"È vero e questo rende ancora più incredibile questa tragedia. Non so che cosa possa averla causata, ma questo viene dopo. Adesso siamo nel dolore e forse ho parlato anche troppo, ma era uno sfogo. Siamo qui e l’unica cosa che possiamo fare la facciamo: essere di supporto ai soccorritori".