Giovedì 16 Maggio 2024
FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Il poliziotto-eroe: "Voleva buttarsi dal ponte. Ho abbracciato quel giovane come fosse mio figlio"

Ieri mattina l’intervento provvidenziale: il 19enne non voleva parlare con noi "In un momento di distrazione sono riuscito rapidamente ad afferrarlo. Si stava lanciando nel vuoto, siamo stati catapultati contro la balaustra".

Il poliziotto-eroe: "Voleva buttarsi dal ponte. Ho abbracciato quel giovane come fosse mio figlio"

Il poliziotto-eroe: "Voleva buttarsi dal ponte. Ho abbracciato quel giovane come fosse mio figlio"

Si è spinto all’indietro, nel vuoto. Ha mollato la presa delle ultime dita con cui si aggrappava al parapetto del ponte. Ma come nei migliori film a lieto fine, ecco che ad afferrarlo a mezz’aria è arrivato il braccio fermo del viceispettore Lorenzo Bumbaca, che incurante del pericolo cui lui stesso si è esposto è riuscito così a salvare la vita a un ragazzo di 19 anni che ieri mattina ha cercato di farla finita buttandosi dal ponte di via Libia, a Bologna. Una storia di disperazione finita bene, la vita di un ragazzo salvata dall’eroismo e dalla prontezza di un agente di polizia e dal lavoro di squadra dei suoi colleghi. Tutto è iniziato con una telefonata alla centrale operativa del 113, poco dopo le 6. Un ragazzo sta per buttarsi dal ponte, non c’è un minuto da perdere. La pattuglia delle Volanti più vicina si precipita sul posto, a bordo c’è il viceispettore Bumbaca. "Un esempio di coraggio, forza e umanità che mi ha colpito – dirà dell’intervento il questore Antonio Sbordone –: segnalerò l’eroismo degli equipaggi intervenuti al Ministero".

Viceispettore Bumbaca, cos’è successo?

"Alle 6.15 ci è arrivata dalla sala operativa la segnalazione di un uomo in pericolo in via Libia. Eravamo in zona, così siamo arrivati sul posto in pochi istanti. Subito abbiamo visto il ragazzo, che penzolava al di là della balaustra del ponte. Si reggeva solo con le dita di una mano alla volta, le alternava, prima una poi l’altra".

Era già in gravissimo pericolo.

"Ho cercato di instaurare un colloquio con lui, parlandogli come avrei fatto a un figlio. Ma lui non ascoltava, era fermissimo nel proprio intento. Ho capito che con la voce da sola non saremmo andati da nessuna parte. Nel frattempo sono arrivati altri due equipaggi, quindi eravamo sei poliziotti sul posto; con un altro capopattuglia abbiamo continuato a parlare col ragazzo, Mohamed, invano".

Poi, in un istante, il terrore.

"Approfittando di un momento di distrazione del ragazzo, ho cercato di afferrargli un braccio che aveva alzato; ma lui quando mi ha visto sporgermi si è spinto all’indietro con le gambe, lasciando la presa e buttandosi nel vuoto. L’ho preso al volo, ma con il peso ha trascinato anche me verso il vuoto. Per un attimo ho pensato che sarei volato di sotto con lui".

E invece?

"Sono riuscito a reggermi, ma la balaustra mi pareva che cedesse sotto il nostro peso, anche se forse era solo un’impressione della concitazione del momento. Subito però due miei colleghi si sono lanciati ad afferrare il ragazzo, aiutandomi a sorreggerlo, mentre gli altri tre si sono agganciati al mio cinturone, sostenendoci con tutto il peso. A quel punto, con un grande sforzo e con estrema difficoltà, anche perché lui continuava a scalciare cercando di liberarsi dalla nostra stretta, sono riuscito a tirare il ragazzo verso di me: siamo caduti entrambi a terra, abbracciati. A quel punto l’ho stretto forte, come avrei fatto con un fratello oppure un figlio, e siamo rimasti per un attimo così".

Che cosa vi siete detti?

"Lui ha raccontato di avere pensato di farla finita perché non si sente amato dalla sua famiglia e dai suoi amici. È un ragazzo che alcuni dei colleghi intervenuti in suo soccorso conoscevano già, perché ha avuto qualche problemino con le forze dell’ordine in passato: tutti piccoli reati, qualche rissa e furtarelli, non si può certo considerare un criminale. Ma forse ha avuto difficoltà a inserirsi nella società (il ragazzo è italiano e nato in Italia, ma è di origini tunisine, ndr). Io, dal canto mio, gli ho detto che la vita è una sola, ed è bella, e in quanto tale va preservata a tutti i costi".