Sabato 10 Maggio 2025
REDAZIONE CRONACA

Il giallo di Treviso. Sgozzata con un coltello dopo il giro in bicicletta. Il marito sentito due volte

Cadavere di una commerciante trovato in un casolare abbandonato. Era stato l’uomo a denunciarne la scomparsa. Si cerca l’arma del delitto.

Il giallo di Treviso. Sgozzata con un coltello dopo il giro in bicicletta. Il marito sentito due volte

di Alessandro D’Amato

PREGANZIOL (Treviso)

Due coltellate, una alla mandibola e l’altra al collo. Vincenza Saracino (foto), 50 anni, è morta per dissanguamento nel casolare abbandonato in via Maleviste a Preganziol, in provincia di Treviso. È lì che è stato ritrovato il suo cadavere. L’autopsia affidata all’Istituto di medicina legale di Padova cercherà di chiarire altri dettagli del delitto. Manca l’arma, ma nei dintorni del casolare è stata ritrovata la borsetta della donna con dentro alcuni suoi effetti personali. Ma il procuratore di Treviso, Marco Martani, parlando con i giornalisti ha detto che quanto accaduto alla donna "non sembra una rapina, anche se è presto per definire il movente".

CHI ERA LA VITTIMA

La donna aveva origini pugliesi (era nata a Molfetta, Bari) e viveva in provincia di Treviso, dove gestiva il punto vendita della catena di sexy shop De Sade di proprietà sua e del marito Fabio Stefanato, il quale 48 ore prima ne aveva denunciato la scomparsa. L’uomo è stato sentito due volte dai carabinieri, che stanno anche analizzando i filmati delle telecamere di zona. Attorno all’edificio in cui è stato trovato il cadavere, una ex fabbrica, c’è un prato incolto. Gli investigatori ipotizzano anche che Saracino sia stata colpita dalle coltellate fuori dal casolare e poi trascinata dentro, dove è morta. La sua bici è stata trovata poco distante. Si attendono anche i rilievi della Scientifica. Le ricerche in zona in queste ore stanno proseguendo perché mancano alcuni effetti personali della donna, che l’omicida potrebbe aver gettato nei paraggi. Il corpo è stato trovato riverso e appoggiato a una parete.

IL GIRO IN BICI

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Vincenza era uscita dal lavoro martedì pomeriggio verso le 18 per andare a casa con la bici. Secondo la barista Marika De Piccoli del bar "Perla", che ha parlato con TrevisoToday, si era fermata a prendere le sigarette in via Bacchina, dove era stata servita dal padre Vittorio: "Mezz’ora dopo suo marito è venuto qui e mi ha chiesto se l’avevo vista e io gli ho detto che si era fermata qui. Ho consigliato a lui di provare a vedere al bar dell’Iperlando. Io la conoscevo perché frequentava qui il bar. Era solare, simpatica, una persona perbene". La circostanza è apparsa sospetta agli inquirenti, visto che l’uomo si è presentato a cercare la donna quando lei era scomparsa da nemmeno un’ora. Ma Stefanato, ascoltato dagli investigatori, avrebbe finora fornito spiegazioni convincenti del suo comportamento e al momento non risulta indiziato. I due gestivano il sexy shop con vendita in franchising di oggettistica erotica da più di vent’anni.

L’INDAGINE

La moglie aveva detto al marito che avrebbe fatto un salto al supermercato prima di rientrare a casa. All’individuazione del corpo si è giunti dopo aver notato il cavalletto di una bicicletta elettrica da donna seminascosta emergere da un cespuglio a pochi metri dall’accesso all’immobile fatiscente, che è frequentato periodicamente da senzatetto e viene definito dagli inquirenti come "estremamente squallido". La presenza della bici fa ritenere improbabile che la morte sia avvenuta altrove. Ma perché Vincenza è andata in quel casolare invece di tornare a casa?