Un agguato mafioso a Nettuno, centro del litorale romano. Una missione di morte conclusa con il ferimento di un 16enne, tra la vita e la morte e ora in coma farmacologico, e del padre, un pregiudicato di 44 anni. L’obiettivo dei sicari era Antonello Francavilla, ritenuto uno dei capi della mafia foggiana e ai domiciliari dal marzo 2021. In base a quanto ricostruito dagli agenti della squadra mobile e del commissariato di Anzio-Nettuno, coordinati dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia, i killer, forse due persone, fingendosi poliziotti hanno bussato alla porta di una villetta. Ad aprire la porta sarebbe stato il padre, convinto che fosse un controllo delle forze dell’ordine. I sicari hanno esploso alcuni colpi ferendo Francavilla. Il ragazzino si è chiuso nel bagno ma i killer, dopo avere sfondato la porta, hanno sparato altri tre colpi ferendolo alla testa e al torace. Dopo il blitz i killer si sono dati alla fuga su un’auto guidata da un complice. Il padre, che ha riportato ferite meno gravi, era finito in carcere nel 2013 in un blitz antidroga. Assieme al fratello Emiliano e al suocero Roberto Sinesi, 62 anni, nome storico della mafia foggiana, è ritenuto al vertice del clan Sinesi-Francavilla, una delle tre batterie della Società Foggiana. Francavilla sta scontando ai domiciliari condanne definitive a 13 anni e 4 mesi. È stato inoltre condannato a sei anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il papà di Francavilla, Mario, detto il "nero", fu ammazzato nel ’93 mentre in auto rientrava a casa: il delitto nella ‘guerra’ ultra trentennale tra clan. Pochi giorni fa la maxi operazione della Dda di Roma che ha portato all’arresto di 64 persone accusate di fare parte di gruppi ‘ndranghetisti tra Nettuno e Anzio. Associazioni a delinquere che hanno puntato ad infiltrare le amministrazioni locali cercando ...
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