I plantigradi sono 115

L’esito dell’autopsia sul runner 26enne: aggredito mentre camminava, ha cercato di difendersi con un bastone. La rabbia della madre: "Volevano il morto, l’hanno avuto". Esame del Dna sulle tracce per trovare l’animale.

I plantigradi sono 115

I plantigradi sono 115

di Riccardo Jannello

TRENTO

L’autopsia su Andrea Papi ha confermato che il runner era vivo quando un orso l’ha aggredito. Le ferite sul corpo – le più profonde delle quali sul torace, sulla schiena e soprattutto quella al collo che potrebbe essere risultata fatale – dimostrano anche che il 26enne di Caldes, laureato in Scienze motorie all’università di Ferrara, ha provato a difendersi dal plantigrado. La prova in residui biologici che sono stati ritrovati su un bastone e nel luogo della tragedia e che appartengono all’animale. Se si trattasse di uno di quelli censiti e dotati di collare segnaletico si potrebbe arrivare all’identificazione e alla cattura, a cui seguirà, come deciso da un’ordinanza emessa a stretto giro dalla Provincia autonoma di Trento, l’abbattimento dell’orso assassino.

Come sia avvenuta la lotta fra uomo e plantigrado è ancora da stabilire e al lavoro sono i tre periti nominati dalla procura: un medico legale, un esperto di Dna animale e un veterinario. In un paio di giorni dovrebbero riferire agli inquirenti. Esiste un fascicolo aperto dal magistrato senza notizia di reato. Il cadavere è stato riconsegnato alla famiglia per la sepoltura. Nel giorno dei funerali la Comunità della Val di Sole ha deciso di proclamare il lutto cittadino nei tredici Comuni che la compongono. Andrea avrebbe incontrato l’orso dopo una curva cieca del sentiero sul Peller dove aveva deciso nel pomeriggio di mercoledì di compiere la sua solita uscita di trekking. Un percorso impervio e ricco di insidie naturali, ma il giovane era considerato un esperto e per questo amato da tutti i valligiani. La bestia lo avrebbe trascinato nel canalone della malga Grum per una settantina di metri. La morte dovrebbe essere sopraggiunta sul momento, ma solo le conclusioni dell’autopsia potranno confermarlo. Il corpo di Papi è stato trovato solo verso le tre del mattino dalle squadre di soccorso che in serata si erano mosse dopo l’allarme dato dalla mamma Franca e dalla compagna Alessia Gregori, con la quale Andrea avrebbe dovuto andare a convivere fra pochi mesi. A portare gli uomini del Soccorso alpino, dei vigili del fuoco, dei carabinieri forestali e i molti volontari presenti a scoprirlo sono stati i cani molecolari. Papi era già morto da ore e le profonde lacerazioni che aveva subito hanno portato a pensare che il corpo fosse stato sfigurato da un animale. Adesso è chiaro che il giovane non ha avuto un malore e neppure un incidente, ma è deceduto per l’aggressione del plantigrado.

"Hanno voluto il morto? Ora ce l’hanno" ha urlato fra le lacrime la mamma. Dopo una riunione del Comitato per la sicurezza pubblica, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha deciso di emettere la condanna a morte per l’orso responsabile dell’accaduto: l’ordinanza per l’abbattimento è stata accolta dal Consiglio provinciale e dai tecnici. Gli animalisti della zona chiedono che i provvedimenti non siano presi solo perché guidati dal dolore del momento, ma già il il Wwf nazionale è concorde in un nota sul fatto che "se un individuo mostra conclamati comportamenti pericolosi per l’incolumità umana, arrivando ad aggredire mortalmente una persona, la rimozione di questo individuo diminuisce i rischi di nuovi episodi simili e migliora l’accettazione sociale della popolazione verso la specie". Popolazione scatenata sui social: "Che gli animalisti si portino gli orsi a casa, noi vogliamo i nostri boschi liberi", scrive su Facebook una signora trentina.