Variante Delta, Europa scossa. L’Italia non la cerca: tutti i rischi. Domande e risposte

Siamo tra i Paesi che sequenziano di meno. Il pericolo è che la mutazione si sviluppi liberamente

Covid, un laboratorio di analisi (Ansa)

Covid, un laboratorio di analisi (Ansa)

La fiammata della variante Delta scuote l’Europa proprio quando pensavamo, vista la bella stagione e il calo drastico dei contagi, di lasciarci alle spalle l’assillo della pandemia. Un focolaio infettivo è scoppiato quasi in simultanea in quattro ospedali in Finlandia. Le autorità sanitarie hanno attribuito il focolaio a due casi rientrati dalla Tailandia, che si sono propagati generando 98 contagi: 42 nelle fila degli operatori sanitari (18 erano quelli vaccinati con almeno una dose) e 56 tra i pazienti dei nosocomi (con 17 decessi per Covid in quest’ultimo gruppo). Da notare che, tra i ricoverati, 12 vittime sul totale delle 17 avevano ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre una aveva completato il ciclo con il secondo richiamo. Ciò significa che l’immunizzazione è importante, i vaccini proteggono, ma la profilassi e le cure ospedaliere, che prima garantivano uno scudo valido al cento per cento dal rischio esiti letali, ora sembrano perdere colpi.

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L’allerta del ministero "fare prevenzione"

Dunque il ceppo B1.617.2 del virus Sars-Cov-2, forte della mutazione, ha trovato il modo per ricominciare a uccidere. L’Italia, sulla base delle segnalazioni diramate da Helsinki, alza il livello di guardia. L’infettivologo Gianni Rezza, direttore prevenzione del ministero della Salute, in una nota trasmessa alle amministrazioni regionali raccomanda di applicare con rigore le misure di contenimento, sequenziamento delle mutazioni e tracciamenti, con particolare riguardo verso "i campioni di individui in arrivo da Paesi con elevata incidenza di varianti".

Perché fare sequenziamenti?

Walter Ricciardi, consulente del ministro Roberto Speranza, alla luce degli sviluppi ha dichiarato che l’autunno sarà temibile per quanti devono ancora vaccinarsi: "Ci sarà un problema di vulnerabilità individuale – ha precisato Ricciardi – ma avremo una stagione serena per quanti sono vaccinati, anche con la variante Delta". La scommessa in Italia si gioca sui sequenziamenti. Ma il problema è che la rete di sorveglianza che dovrebbe nascere sulla falsariga degli istituti zooprofilattici stenta a decollare.

La variante aggira il vaccino?

"Quello che colpisce della vicenda accaduta in Finlandia è il fatto che anche gli operatori sanitari vaccinati si siano ammalati in un certo numero – ha dichiarato Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità – quindi bisogna correre sulle vaccinazioni per arrivare alla doppia dose, che pare protegga all’80 per cento contro anche la variante Delta, e valutare nel caso di somministrare una terza dose agli operatori sanitari. Se scende il titolo anticorpale, medici e infermieri potrebbero essere più soggetti a riprendere il Covid, e se questi si ammalano, gli ospedali non stanno in piedi".

Tracciamenti insufficienti?

Ma come arriveremo a interrompere le catene di trasmissione? Alessandro Vespignani, epidemiologo universitario a Boston, raccomanda di muoversi su tutti i fronti: vaccinazioni a tappeto, test, sequenziamento, tracciamento, screening e controllo dei viaggiatori. Severo il giudizio del microbiologo Guido Rasi, ex numero uno dell’Ema e attuale direttore scientifico Consulcesi: "La variante Delta? La scopriremo per ultimi, perché in Italia sequenziamo poco. Per fermare le varianti bisogna fare tamponi, tracciamenti, sequenziamenti, tutto quello che non si è fatto lo scorso autunno". Le misure sono condivise anche da altri osservatori. "Potenziare sequenziamento e contact tracing, screening per chi viene dall’estero, completare il ciclo vaccinale di over 60 e fragili", questo il giudizio del report della Fondazione Gimbe. La variante Delta (indiana) è del 40-60% più contagiosa di quella alfa (inglese) e determinerà il 90% delle nuove infezioni entro fine agosto.

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Giovani a rischio varianti?

Un vertice con Franco Locatelli (Comitato tecnico scientifico) e i sottosegretari Costa e Sileri del ministero della Salute ha affrontato il tracciamento della variante Delta e le misure per fermare la mutazione che dilaga in Europa anche tra i giovani. La questione discoteche ad esempio sarà oggetto di una specifica riunione del Cts: se venisse confermato l’incremento delle coperture vaccinali tra i giovani, si potrebbe arrivare a fissare una data, sempre nell’ambito dei primi 10 giorni di luglio, con regole certe e green pass.