Lunedì 29 Aprile 2024

Era scampato alla bufera Torna in vetta per i cani Viene travolto dalla valanga

Migration

di Michele Pusterla

MADESIMO (Sondrio)

È salito lassù, senza essere accompagnato da una guida e pur non conoscendo quelle vallate alpine, in cima alle montagne imponenti della Val di Lei, declamate nei versi del poeta Giovanni Bertacchi. È partito da solo per riportare a casa i suoi due adorati husky, Timun e Garry, che un paio di giorni prima erano stati inghiottiti da una tormenta di neve. E quell’amore, senza freni per gli animali, gli è costato la vita. Ieri il sessantenne Michele Buga, professore di Matematica e Scienze motorie, originario della Romania ma da anni trapiantato a Ballabio, località turistica nel Lecchese, è stato travolto e ucciso da una valanga alla Corte, 1900 metri, a Madesimo. Lontano quindi dalle rinomate piste da sci prese d’assalto nelle vacanze di Natale nel paese della provincia di Sondrio, al confine con la Svizzera. Proprio lo scorso fine settimana l’insegnante aveva vissuto una notte da incubo, tra sabato e domenica. Si era smarrito mentre saliva sul pizzo Emet, nel gruppo montuoso dell’Avers. L’allarme per le ricerche era scattato alle 19 di sabato, quando alla Rega, il servizio aereo svizzero di soccorso, era giunta la richiesta di aiuto dell’uomo in difficoltà. L’escursionista aveva spiegato di trovarsi 300 metri al di sopra del passo Emet, poi il suo cellulare si era scaricato. La centrale di Areu (Agenzia regionale emergenza e urgenza) aveva mobilitato il Sagf-Soccorso alpino della Guardia di finanza di Madesimo che aveva iniziato subito le perlustrazioni, poi sospese per le pessime condizioni meteo.

All’intervento da terra hanno preso parte anche i soccorritori della VII Delegazione di Valtellina e Valchiavenna i quali, a un certo punto, nei pressi di un laghetto alpino hanno individuato i due cani. Sul collare c’era il numero del cellulare dell’escursionista che, nel frattempo, aveva perso gli sci e un paio di scarponi. Buga era riuscito a contattare le squadre che lo stavano cercando solo verso le 2.30. Le aveva rassicurate, dicendo che stava bene e che aveva raggiunto a piedi il paese.

Ieri mattina ha deciso di ritornare in quota a recuperare alcuni effetti personali che aveva lasciato all’esterno del rifugio Bertacchi e soprattutto per riprendersi i suoi husky. I due esemplari maschi (ora al caldo nella caserma del Sagf) e il loro padrone erano inseparabili da quando Buga aveva abbandonato l’insegnamento. Dopo la richiesta di soccorsi per la tormenta del weekend, i ragazzi di Alessia Guanella, comandante del Sagf di Madesimo, avevano tentato di portarsi a valle i due animali, ma Timun e Garry non li avevano voluti seguire, preferendo restare a scorrazzare sulla neve vicino al rifugio, chiuso. Negli ultimi giorni i militari salivano per portare loro da mangiare. Sono state alcune tracce trovate nella neve a non lasciare dubbi: lì era caduta una valanga. Ancora non si conosce la dinamica dell’incidente, ma sono bastati pochi minuti per trovare il corpo di Buga, soffocato dalla massa di neve che lo aveva investito.