
Piercamillo Davigo
Il segreto non è opponibile a componenti del Csm come era lui all’epoca, la scelta di parlare discretamente con chi di dovere era giusta e opportuna, anche perché era necessario non solo far partire ma anche salvaguardare l’inchiesta da potenziali inquinamenti: mandare le carte al Csm, dove sedeva uno dei magistrati citati nelle carte consegnate dal pm Storari, rischiava di farla saltare definitivamente. Sentito come teste dai magistrati di Piazzale Clodio, a Roma, Piercamillo Davigo non si è mostrato pentito per quanto fatto. Tutt’altro. Ha ribadito di aver fatto la cosa giusta. La testimonianza dell’ex componente del Consiglio superiore della...