Giovedì 25 Aprile 2024

Crisi idrica, dal governo 100 milioni L’Abi: mutui sospesi in Emilia-Romagna

Contro la siccità lavori urgenti in cinque regioni. Salvini: "Interverremo con rapidità e buonsenso". Il governatore Bonaccini: presto saremo in grado di quantificare tutti i danni per chiedere altri fondi. .

BOLOGNA

Il governo ha stanziato i primi dieci milioni per le spese più urgenti dopo il disastro naturale che nei giorni scorsi ha colpito soprattutto le province di Ravenna e Bologna. "Ringrazio il governo – dice il presidente della Regione Stefano Bonaccini – ma ne serviranno tanti altri. Abbiamo già iniziato ieri il giro nei vari Comuni per la rendicontazione puntuale di tutti i danni, pubblici e privati, che nel giro di pochi giorni, come sempre facciamo, saremo in grado di trasmettere a Palazzo Chigi e al Governo per avere lo stato di emergenza nazionale che è già stato riconosciuto ma che potrà ottenere maggiori risorse". L’Abi, invece, ha invitato le banche "a dare immediata attuazione alla sospensione dei mutui, appena i provvedimenti e le ordinanze istituzionali saranno pubblicati in Gazzetta Ufficiale", in seguito alla dichiarazione del Consiglio dei Ministri dello stato di emergenza per l’Emilia-Romagna a causa dei forti nubifragi che hanno colpito la regione nei giorni scorsi.

Ma non è l’unica iniziativa: il governo ha proclamato lo Stato di Emergenza per la crisi idrica (collegata direttamente alla violenza delle preciptazioni) nelle regioni maggiormente in sofferenza. Si tratta di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, Marche, Abruzzo e Lazio. Il Mit, dopo aver chiesto ai territori interessati una relazione accurata sulla situazione, ha messo a disposizione più di 100 milioni per interventi di rapida realizzazione. Individuati i primi interventi urgenti in 5 regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lazio, per un investimento complessivo di 102 milioni di risorse del Mit, e assegnato priorità ai dissalatori di acqua marina, come strumento per affrontare le fasi di emergenza.

La situazione, nel frattempo, sta lentamente tornando alla normalità, anche se rimangono pesanti i segni lasciati. L’allerta della protezione civile è stata declassata da arancione a gialla. Due al momento sono le situazioni più preoccupanti: il deflusso delle piene dei canali di bonifica che hanno raccolto una buona parte dell’acqua esondata dai fiumi e le frane in collina e montagna. A Modigliana, nel Forlivese, sono stati evacuati circa 50 nuclei familiari le cui abitazioni sono minacciate dai movimenti franosi. Molte sono ancora le strade provinciali chiuse e le persone residenti in zone impervie che sono rimaste isolate.

Sono in corso anche i sorvoli per individuare le frane. Resta chiusa la statale Adriatica alle porte di Ravenna. Le piogge dei giorni passati, senza precedenti negli ultimi cento anni, hanno prodotto più di 10 milioni di metri cubi d’acqua che, lentamente, stanno defluendo verso il mare incanalandosi nei canali secondari di bonifica. A Conselice (Ravenna) l’alluvione ha allagato i locali del sistema di potabilizzazione, l’intero territorio del Comune, dove abitano circa diecimila persone, con le autobotti che hanno fornito acqua potabile fino al tardo pomeriggio, quando la situazione è fortunatamente rientrata.

Ma i disagi causati rimangono ancora tanti e si cerca di risolverli come si può: la scuola di musica Artistation di Faenza, allagata nei giorni scorsi, grazie a una mobilitazione online ha raccolto 12mila euro per la riapertura. A Pianoro, nel Bolognese, l’Oasi felina ha segnalato decine di cucciolate di gattini abbandonate nelle varie zone colpite dall’alluvione. Pesanti i danni provocati anche al settore agricolo.

Marco Principini