Martedì 30 Aprile 2024

Covid, il piano del governo "Dobbiamo essere pronti con mascherine e tamponi" Ma tornano i medici no-vax

L’ordinanza del ministero della Salute: "Tra varianti e influenza, l’inverno sarà imprevedibile". Rivalutato lo smart working anti-assembramenti, e cade l’obbligo di Green Pass per le Rsa

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di Giulia Prosperetti

ROMA

Un colpo al cerchio e uno alla botte. Il governo si prepara ad affrontare un inverno segnato da "un aumentato impatto assistenziale" legato a "malattie respiratorie acute, prima fra tutte l’influenza" e alla "possibile circolazione di nuove varianti di Sars-CoV-2". Per questo da Roma è stato messo a punto un piano di misure e restrizioni in caso di peggioramento della situazione epidemiologica. Allo stesso tempo però, per tener fede alle promesse elettorali, si allentano le maglie della prevenzione. Se le direttive contenute nella nuova circolare del ministero della Salute rimandano a strategie note dal 2020 a questa parte, altre misure contenute nel dl Rave, approvato ieri alla Camera, sembrano andare nella direzione opposta.

VACCINAZIONE

PER COVID-19

E ANTI-INFLUENZALE

Nella stagione invernale 2022-2023, l’obiettivo della campagna vaccinale sarà quello di continuare a mettere in sicurezza prioritariamente anziani e fragili e colmare le lacune nella copertura vaccinale, in combinazione col vaccino contro l’influenza. La somministrazione della ‘quarta dose’ (second booster) con i vaccini a m-RNA nella formulazione bivalente è raccomandata (dopo almeno 4 mesi dall’ultima dose o dall’ultima infezione successiva al richiamo) agli over 60, a persone fragili (dai 12 anni in su), a operatori e ospiti delle Rsa, operatori sanitari, donne in gravidanza. La ‘quinta dose’ (trascorsi 120 giorni dal second booster) è raccomandata a over 80, ospiti delle Rsa, e over 60 anni con fragilità. La vaccinazione è consigliata anche ai bambini di età 6 mesi - 4 anni che presentino condizioni di fragilità.

MASCHERINE

E SMARTWORKING

In presenza di un evidente peggioramento epidemiologico, potrebbe essere ripristinato l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine negli spazi chiusi. Al momento in Italia tale obbligo vale solo per i lavoratori, gli utenti e i visitatori di strutture sanitarie, studi medici e Rsa. Quanto al lavoro da casa, misura già attuata negli anni passati per limitare gli assembrament, nel caso di una recrudescenza dei contagi il governo potrà valutare l’adozione temporanea di misure come lo smartworking o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti.

ORGANIZZAZIONE

DEI SERVIZI SANITARI

I servizi sanitari regionali devono verificare e, se necessario, rafforzare lo stato di preparazione al fine di fronteggiare un eventuale aumento della domanda di assistenza per i casi di SarsCoV2. Viene, inoltre, incentivata la gestione clinica domiciliare dei pazienti Covid che, grazie alle nuove terapie, consente di limitare il sovraccarico di strutture sanitarie assistenziali.

MEDICI NO VAX IN CORSIA

Fino a qui, per l’appunto, sembra che tutto segua la linea restrittiva che ha scandito gli ultimi due inverni. Ma è nel cosiddetto ’dl Rave’ che, per esempio, viene fatto cadere l’obbligo di vaccinazione contro il Covid-19 per i lavoratori che operano nei settori sanitario, sociosanitario e socioassistenziale e sono sospese fino al 30 giugno 2023 le sanzioni amministrative pecuniarie, pari a cento euro, previste per gli over 50 no vax.

NELLE RSA

SENZA GREEN PASS

Sempre dall’approvazione del dl Rave viene consentito l’accesso per visite a pazienti ricoverati in ospedali e Rsa anche a quelle persone non munite di Green pass valido a seguito di vaccinazione o guarigione. Abrogata anche la norma che consentiva uscite temporanee da queste strutture solo a pazienti muniti di Green pass.

ISOLAMENTO

E AUTOSORVEGLIANZA

Nel segno dello stop alle privazioni delle libertà, come proclamato dalla premier Meloni due giorni fa, è stato annullato anche l’obbligo di effettuare un test rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e per uscire dall’isolamento dopo aver contratto il Covid-19. Allo scadere di 5 giorni sarà quindi possibile tornare a svolgere le normali attività. Ridotta da 10 a 5 giorni la durata del regime di auto-sorveglianza per chi è entrato in contatto con persone positive.