Covid, Gimbe: calano nuovi vaccinati, -25% quarte dosi. "Ripristinare il bollettino"

Cartabellotta: "Passo indietro sulla trasparenza". Report Fiaso: ricoveri stabili. Oms: contagi in calo nel mondo

Roma, 3 novembre 2022 - La settimana scorsa è finita l'era del bollettino Covid quotidiano dopo due anni. Una decisione del neo ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha fatto subito discutere. Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe per la prima volta, quindi, riguarda esclusivamente l'andamento della campagna vaccinale. Il presidente dell'organizzazione, Nino Cartabellotta, considera "inaccettabile" il fatto che il ministero della Salute ha negato al pubblico l'accesso a tutte le informazioni sulla pandemia, e ha lanciato un appello al ministro Schillaci di ripristinare immediatamente la pubblicazione giornaliera dei dati, "che devono essere disponibili non solo 'alle autorità competenti' ma anche alla comunità scientifica e alla popolazione intera". 

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Sommario:

Vaccinazione (ImagoEconomica)
Vaccinazione (ImagoEconomica)

Vaccinazioni in calo, -25% le quarte dosi

Nella settimana 26 ottobre-1 novembre sono calati i nuovi vaccinati: sono stati 1.339, 8,9% in meno rispetto al periodo precedente. La flessione più marcata è nella fascia d'età 5-11 con -36,4%, ma la voglia di vaccinarsi è scesa anche tra gli over 50 (-3,7%), una categoria più a rischio di malattia grave. Al 2 novembre sono 6,8 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 6 milioni attualmente vaccinabili, e solo 800 mila temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni. 

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Per quanto riguarda i booster, in totale sono state somministrate oltre 40 milioni di terze dosi, per un tasso di copertura nazionale dell'84,4% (dal 78,5% della Sicilia all'88,3% della Lombardia). La quarta dose, invece, è rivolta a una platea di circa 19 milioni di persone anziane, fragili o a maggior rischio in generale, ma solo poco meno di 4,3 milioni l'hanno ricevuta, ovvero il 22,5%, con nette differenze regionali: mentre in Sicilia il tasso di copertura si ferma al 10,5%, in Piemonte raggiunge il 34,2%. Inoltre, la settimana di riferimento ha registrato un calo del 25,3% delle somministrazioni giornalieri. Infine, per la quinta dose appena lanciata non è ancora disponibile nessun dato ufficiale. 

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Cartabellotta: "Passo indietro sulla trasparenza"

"Il Ministero della Salute con il comunicato stampa del 28 ottobre ha disposto la sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino della pandemia di Covid-19 che sarà reso pubblico a cadenza settimanale. Tuttavia, dal 30 ottobre risulta interrotta anche la pubblicazione quotidiana dei dati grezzi sul repository ufficiale che hanno finora alimentato un virtuoso processo di collaborazione tra ricercatori, società civile e Istituzioni. Al momento, pertanto, la Fondazione Gimbe è impossibilitata a garantire il monitoraggio indipendente condotto negli ultimi due anni e mezzo a beneficio della cittadinanza, delle Istituzioni e degli organi di informazione". Così la nota della fondazione. "È inaccettabile - dichiara Nino Cartabellotta - che il pubblico accesso al patrimonio comune dei dati quotidiani sulla pandemia venga interdetto dal ministero della Salute, con un anacronistico passo indietro sulla trasparenza. Per questo la Fondazione Gimbe ha inviato al ministro Schillaci una richiesta di ripristino immediato della pubblicazione giornaliera dei dati che devono essere disponibili non solo "alle autorità competenti" ma anche alla comunità scientifica e alla popolazione intera". 

Fiaso: curva dei ricoveri piatta

L'ultima rilevazione effettuata negli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso mostra una sostanziale stabilità sul fronte ospedaliero. Nel report settimanale del 2 novembre si registrano minime variazioni del numero dei pazienti ricoverati in ospedale, sia nei reparti ordinari sia nelle rianimazioni, pari allo 0,4% in più. Si tratta di uno scostamento poco significativo di poche unità che evidenzia in questa fase la natura di una epidemia persistente ma di forme meno severe. Il piccolo aumento riguarda i pazienti ricoverati nei reparti ordinari, mentre le terapie intensive, con una lieve diminuzione del numero di pazienti, restano a livelli bassi di occupazione. Attualmente il numero dei ricoverati per Covid, ovvero con sindromi respiratorie e polmonari, è pari al 43% del totale; i pazienti con Covid, invece, trovati incidentalmente positivi al tampone pre-ricovero ma in ospedale per curare altre patologie, sono la maggioranza e ammontano al 57%. 

Covid-19 in Italia e nel mondo

Intanto nel mondo continua il rallentamento della pandemia. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nella settimana tra il 24 e il 30 ottobre è stato registrato un calo del 17% dei nuovi casi, così come dei decessi, che sono scesi del 5%. Contagi e morti sono in discesa anche in Italia, anche se in numero assoluto restano tra i più alti al mondo. Per quel che concerne le varianti, si osserva un calo di BA.5 (sceso al 74,9% delle sequenze analizzate) e una crescita delle sotto-varianti BQ.1 e XBB, che sono rispettivamente al 9% e all'1,5%. In crescita anche BA.2.75 arrivata al 3,7%. I dati dell'Oms relativi al monitoraggio delle varianti si fermano, però, al 16 ottobre: lo scenario potrebbe quindi avere già subito cambiamenti di rilievo.

Nell'ultima settimana, quattro quinti dei casi globali di Covid-19 sono distribuiti tra Europa e Regione del Pacifico Occidentale dell'Oms, l'area che comprende, tra gli altri, l'Estremo Oriente e l'Oceania.Tra i Paesi, il primato del numero di contagi spetta alla Germania con 346mila casi, seguita da Giappone (282mila), Stati Uniti (259mila), Cina (257mila) e Corea del Sud (241mila casi). L'Italia è un soffio dietro, con 208mila casi settimanali (-18% rispetto alla scorsa settimana) ed è uno dei 6 paesi al mondo con un tasso di contagi superiore ai 300 casi ogni 100mila abitanti (349,6 per 100mila). Il numero più alto di decessi si è verificato negli Stati Uniti (3.187), seguiti da Russia (567), Italia (559, con un calo del 5% rispetto alla settimana precedente), Brasile (553) e Cina (489).