Stop al bollettino giornaliero Covid, guerra di pareri. Ordine dei medici a favore

Anche gli esperti divisi sull'opportunità di ridurre la frequenza dei report con i dati sull'epidemia. Il Pd contro la "liberalizzazione" del governo Meloni: "E' un pericoloso liberi-tutti". Il monito di Mattarella: tenere alta la sicurezza

Roma, 28 ottobre 2022 - L'ordine dei medici saluta con soddisfazione lo stop al bollettino quotidiano Covid, annunciato dal ministro Orazio Schillaci. "E' ora di tornare a una gestione ordinaria", è il commento all'Agi di Filippo Anelli, presidente Fnomceo.  

L'ordine dei medici 

"Mi pare che il ministro abbia un'idea caratterizzata dal senso di responsabilità e da un ragionamento che tiene conto dell'andamento della pandemia. Si va verso una gestione ordinaria, di normalizzazione, e in questo senso rendere il bollettino settimanale mi pare coerente". Anelli chiede però che "sia una decisione non statica né ideologica ma flessibile: se succede come in Germania dove i casi e i decessi sono aumentati potremmo tornare ad avere una percezione più frequente di quello che sta succedendo". Quanto al reintegro dei medici, Anelli è pragmatico: "Prima o dopo cambia poco. Era già previsto, si anticipa solo di qualche settimana sempre nell'ottica di un ritorno alla normalità. Ovviamente non si sconfessa la validità delle soluzioni passate: vaccini, mascherine, sono e sono stati fondamentali. Ma è un cambio di paradigma".

Terapia intensiva Covid (Ansa)
Terapia intensiva Covid (Ansa)

Gli esperti in disaccordo

Non tutti gli esperti sono però d'accordo. Se per il direttore della clinica di malattie infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, la decisione di abolire il bollettino giornaliero è "giustissima", il consigliere dell'ex ministro Speranza, Walter Ricciardi, docente di Igiene all'universita' Cattolica di Roma, si dice "perplesso". L'importante è che "almeno l'accesso ai dati sia garantito". Ricciardi boccia invece il reintegro dei sanitari non vax. "Lasciare gli operatori non vaccinati accanto ai più deboli in ospedale è un errore gravissimo nei confronti di loro stessi e soprattutto dei pazienti". 

Più controversa la posizione Massimo Andreoni che, stando a quanto riporta la Adnkronos, ieri definiva "sbagliata questa spinta a voler eliminare il bollettino giornaliero Covid". Il riferimento era soprattutto al dato sui decessi. "Vogliamo anche smettere di registrare i dati sui morti per infarto o diabete?". Nelle dichiarazioni riportate oggi  dalla stessa agenzia il primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali si dice a favore del bollettino settimanale. "E' il tempo di ragionare sui trend e non sui dati giornalieri che spesso creano confusione soprattutto dopo il weekend. Personalmente già mi sono orientato su questa scelta, osservando i trend mensili della curva Covid: dobbiamo sottolineare come, dai 600mila casi a settembre, siamo passati già a un milione a ottobre. Quasi un raddoppio, che deve sempre farci tenere presente che il virus circolare ancora molto".

"Stop al bollettino giornaliero? Lo attendevo - è il commento di Maria Rita Gismondo, microbiologa del Sacco -. Finalmente un ministro che si interessa davvero della nostra salute in toto". 

Mattarella: mantenere alta la sicurezza 

Lo stop al bollettino quotidiano si inserisce in una svolta più alta del nuovo governo, riassunta nelle parole di Schillaci, come una "maggiore liberalizzazione". Non solo il reintegro dei sanitari no vax, ma anche il congelamento delle multe per ultra 50enni non vaccinati e la fine dell'obbligo di mascherina negli ospedali (su cui per la verità l'esecutivo non si è ancora pronunciato in via definitiva). E forse non è un caso se proprio oggi, intervenendo alla Celebrazione de "I Giorni della Ricerca", il capo dello Stato Sergio Mattarella invita la Sanità pubblica a "mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse". Per il segretario del Pd Enrico Letta il messaggio del governo Meloni è un "'liberi tutti', tutto ciò contro abbiamo lottato in questi due anni. Questo è un messaggio sbagliato nei toni e nei tempi".