Giovedì 25 Aprile 2024

Nordio: Cospito resta al 41bis. Respinta l'istanza di revoca

Respinta la richiesta di revoca del carcere duro per l'anarchico in sciopero della fame: "Pericolo che comunichi con l'esterno". La difesa annuncia ricorso. "Ha perso 50 chili"

Alfredo Cospito: a sinistra una foto del 2013, a destra del dicembre 2022 (Ansa)

Alfredo Cospito: a sinistra una foto del 2013, a destra del dicembre 2022 (Ansa)

Roma, 9 febbraio 2023 - Alfredo Cospito deve restare al 41 bis. Lo ha stabilito il ministro della Giustizia Carlo Nordio, evidentemente ritenendo ancora sussistente la sua pericolosità sociale. In particolare, è il pericolo che Cospito possa comunicare con l'esterno una delle motivazioni alla base del rigetto dell'istanza per la revoca del 41 bis. Infatti, secondo quanto si è appreso, il detenuto ha istigato la galassia anarchica ad azioni violente.

Sciopero della fame da oltre tre mesi

Il ministro ha respinto l'istanza di revoca avanzata dall'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore del detenuto, che ha ricevuto una comunicazione dal ministero. Il 41 bis era stato disposto il 4 maggio dell'anno scorso dall'allora Guardasigilli Marta Cartabia per quattro anni. L'anarchico, detenuto al carcere di Opera a Milano, da oltre tre mesi e mezzo è in sciopero della fame per protestare proprio contro il regime di carcere duro.

"Indubbia pericolosità sociale"

Con il suo provvedimento il Guardasigilli ha detto 'no' dopo aver ricevuto tutti i pareri espressi dalle Autorità giudiziarie - Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, Dda e procura generale di Torino. Nel parere trasmesso dalla Dna al ministero della Giustizia si afferma sostanzialmente che per "contenere l'indubbia carica di pericolosità sociale del detenuto" potrebbe essere "idoneo" anche il regime "dell'alta sicurezza" ma l'ultima risposta spetta "all'autorità politica".

Il ricorso

Nel ricorso a Nordio, l'avvocato Flavio Rossi Albertini faceva riferimento a "fatti nuovi" non "sottoposti alla cognizione del Tribunale di Sorveglianza di Roma". Il difensore dell'anarchico, in particolare, faceva riferimento alle motivazioni della sentenza della Corte d'Assise di Roma con cui nel 2019 ha assolto tutti gli imputati, ritenuti legati a movimenti anarchici, dall'accusa di associazione con finalità di terrorismo disponendo condanne per altre fattispecie minori. Nel documento i magistrati capitolini "escludono l'esistenza, presso il centro sociale Bencivenga", nella zona di via Nomentana a Roma, di una "cellula presuntivamente ritenuta affiliata alla Federazione anarchica informale (Fai)". Il riferimento è ai "legami e ai confronti epistolari intrattenuti tra gli imputati e Cospito".

La difesa di Cospito promette battaglia

La difesa di Cospito ha annunciato che ricorrerà contro la decisione del ministro. Dall'inizio dello sciopero della fame l'anarchico ha perso quasi 50 chili, aveva sottolineato poco prima l'avvocato Albertini, che lo ha incontrato proprio oggi nel carcere di Opera. "La situazione è sempre la stessa - afferma il legale - dimagrisce sempre più, ora pesa 70 kg, e non prende gli integratori". Sabato Cospito verrà visitato dal medico nominato dal difensore.

Sit in di protesta

"Fuori Alfredo dal 41 bis", queste le parole sullo striscione e anche quelle urlate dagli anarchici, in via Arenula, davanti al ministero di Giustizia, in un sit in di solidarietà a Cospito. "Alfredo è al 41 bis per un fatto che non ha commesso. Quantificare il suo reato come strage politica è vergognoso. Per la strage serve il fine di uccidere - sostengono i manifestanti -. Vogliono uccidere Alfredo ma noi non trattiamo".

Le reazioni

Sul caso è intervenuto anche Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia: "Condivido e sostengo la decisione del ministro Nordio, che ha rigettato la richiesta di revoca anticipata del regime detentivo previsto dall'art. 41 bis per Alfredo Cospito. Allo stato attuale, fino a diverse indicazioni da parte del personale medico e della magistratura, non sussistono ragioni che giustifichino diversi intendimenti. La pericolosità del soggetto è nota e certificata e lo Stato non cede ai ricatti o alle intimidazioni dei violenti". Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, "ha fatto bene" a confermare il regime di 41 bis per Alfredo Cospito. Matteo Salvini non ha dubbi e sull'ipotesi di alimentazione forzata aggiunge: "Spero che non si arrivi a quello, perché ogni vita è sacra, anche quella di un detenuto e di un delinquente. Poi se si vuole fare una battaglia politica sull'ergastolo, sull'isolamento, sulle carceri italiane e sul 41 bis si faccia ma non sotto minaccia, ricatto o violenza. Gli auguro - conclude - di vivere bene e a lungo, di riconoscere gli errori fatti e di disconoscere la lotta armata come strumento di lotta politica".

Intanto, Mauro Palma, Garante nazionale dei detenuti, non nasconde la sua preoccupazione: "Ieri ho visto Alfredo Cospito al carcere di Opera per verificare le sue condizioni di salute. È costantemente e ben monitorato dai medici ma, pur essendo attualmente in condizioni decenti, la situazione potrebbe precipitare da un momento all'altro. Parliamo pur sempre di una persona di 55 anni che non si nutre da troppo tempo".