Domenica 5 Maggio 2024

Coronavirus Italia, Ricciardi (Oms): "Non riaprite, è troppo presto"

L'Oms frena sulla Fase 2. Patuanelli: "Ragionare sulla regionalizzazione delle aperture". Scontro Lombardia-Lazio sulle Rsa. E Zaia: "E' Sud contro Nord".

Mascherine in metropolitana

Mascherine in metropolitana

Roma, 19 aprile 2020 - Con i numeri del Coronavirus in Italia che calano, anche se il trend dei contagi rimane stabile, tiene banco il tema delle riaperture. In attesa delle indicazioni del Governo - date e modalità - arriva oggi la secca bocciatura di Walter Ricciardi, del comitato esecutivo dell'Oms e consulente del ministro della Salute. "E' assolutamente troppo presto per iniziare la Fase 2 - dice a Sky Tg 24  -. I numeri, soprattutto in alcune Regioni, sono ancora pieni di una fase 1 che deve ancora finire". Ricciardi sottolinea l'importanza di "non affrettare e continuare". Una doccia fredda per le Regioni che ieri hanno chiesto di anticipare la fine del lockdown fissata, al momento, per il 4 maggio.

Qui il bollettino del 19 aprile

Ma anche i governatori non sembrano compatti. Zaia accusa: "Se chiudono i confini è Sud contro Nord". Contrario all'apertura a scaglioni, il governatore lombardo, Attilio Fontanta: "Le decisioni saranno prese tutti insieme sulla base delle valutazioni dei tecnici a tutela della salute ma - ha detto all'Ansa - non credo che si possa arrivare a quello perché l'Italia potrebbe rimanere zoppa".  E sulle rsa Fontana si fa protagonista di un duro botta e risposta con il collega del Lazio, Nicola Zingaretti. 

"Si può ragionare su una regionalizzazione delle riaperture". Lo ha detto il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli a 'Che tempo che fa'. Aggiungendo: "Nelle zone con un numero inferiore di persone positive è più facile valutare la catena dei contatti". Una battuta anche sul Mes. "Sono stati spesi fiumi di parole. Conte sta facendo una trattativa molte forte in Europa. Ho una fiducia cieca nel presidente del Consiglio"

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Conte e le ipotesi di riapertura

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Tiene banco, comprensibilmente, il tema delle riaperture a partire dal 4 maggio, con una forte dose di smart working, e un primo parziale allentamento del lockdown. Nella cabina di regia anche i governi locali, e un piano con linee guida omogenee per tutte le Regioni. Si va definendo la strategia per la ripartenza. Il premier Conte dal Giornale spiega che si lavora a proposte di allentamento per convivere con il virus nei prossimi mesi in sicurezza. I governatori ddel Nord sono in pressing per anticipare il via libera, in un documento le Regioni hanno chiesto espressamente di riaprire alcune filiere già il 27 aprile. La cabina di regia si rivedrà mercoledì, Conte per ora sembra non cedere e ha assicurato ieri che le misure restano in vigore almeno per tutta la prossima settimna. Per avere un piano chiaro bisognerà attendere i prossimi giorni. Si parla da ieri di un allentamento sulle restrizioni per jogging e sport all'aperto che verrebbero consentiti sempre dopo il 4 maggio - anche lontano da casa. Si lavora per implementare Covid hospital, assistenza territoriale e usare al meglio applicazioni tecnologiche e test per rendere efficiente prevenzione e controllo contagio.

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Zaia insiste sulle mascherine

Per la fase due dell'emergenza Coronavirus "abbiamo richieste chiare, e abbiamo ricordato che è fondamentale pensare che già la mascherina è una condizione 'sine qua non'", ha sottolineato il presidente del veneto Luca Zaia. "Quando vediamo - ha spiegato - che su 10 mila medici gli infettati pesano per l'1,3%, e non è un campione 'normale', con distanza sociale zero, si capisce che la riapertura parte dalle mascherine. Sono provvedimenti affrontabili da qualsiasi impresa, ci sono imprese già aperte grazie ai codici Ateco e altre che sono in regola con le mascherine e chiedono  di essere oggetto della sperimentazione".

Sulla questione delle regioni che chiudono, il governatore veneto è chiaro: "Se alcuni presidenti chiudono i confini regionali, allora fanno loro l'autonomia, non è Nord contro Sud, è Sud contro Nord". E spiega: "Mettetevi nei panni di un cittadino che sale in treno. Se si chiudono i confini regionali verranno tutti soppressi, il Frecciarossa sarà fermo, nessun tipo di trasporto verrà autorizzato, che proposta è? Se poi c'è qualcuno che vuole preservare un'area delicata, ad altissima popolosità o con persone a rischio, è comprensibile, ma se dicono che chiudono i confini regionali mi dicano come fare. E io - ha concluso - non ho mai firmato ordinanze per chiudere".

Controlli

E mentre si discute sulle riaperture, continua serrato il monitoraggio delle forze dell'ordine sul territorio. Ieri sono stati quasi 350mila i controlli, con 9mila sanzioni per violazione delle misure di contenimento.In particolare, secondo i dati diffusi dal Viminale, sono state 257.227 le persone e 92.264 le attività commerciali controllate e 8.742 le persone e 151 i negozianti sanzionati. Sono state invece 57 le denunce per false dichiarazioni e 26 quelle che hanno colpito positivi che hanno violato la quarantena. Infine, 12 sono state gli esercizi chiusi e 23 quelli per i quali sia stato sospeso.

Rsa, Lombardia attacca, Lazio risponde

Il governatore lombardo Attilio Fontana osserva che una delibera simile a quella della Lombardia sulle rsa "era stata presa dal Lazio, ma al suo presidente non è stato fatto alcun tipo di contestazione". Immediata la replica dall'istituzione governata da Nicola Zingaretti: "Nessuna promiscuità tra positivi e negativi" nelle Rsa del Lazio, "nessuna facilità nel contagio, nessun caso Lombardia nel Lazio. Anzi l'opposto di quanto sembra essere stato fatto in Lombardia". La Regione Lazio invita Fontana "prima di accusare" a informarsi "bene" e sottolinea in una nota: "Ancora una volta la Regione Lazio si trova a smentire una bufala diffusa per infangare il lavoro fatto durante questa emergenza dalla giunta Regionale del Lazio".

in atto un attacco contro di noi", ha detto Attilio Fontana,  tornando sulle critiche per quanto ha detto sulla delibera per mettere nelle rsa malati di Coronavirus nel Lazio, che ha ribadito, "parte dalla stessa ratio della nostra: isolare i pazienti Covid".   

Sul tema delle Rsa interviene dal Veneto 'virtuoso' anche Luca Zaia:  "Abbiamo testato tutti i dipendenti della sanità e delle case di riposo, ovvero circa 120 mila persone: 60 mila circa nelle case di riposo, tra ospiti e lavoratori, e altrettanti nelle strutture sanitarie. I direttori generali hanno a disposizione un piano di sanità pubblica che permette di continuare a fare test ogni 11 giorni".

Torino, tensioni con anarchici

Sale la tensione sociale anche nella periferia nord di Torino, dove in giornata sono stati arrestati due antagonisti e altri 4 fermati. Tutto è iniziato con un marocchino di 36 anni che ha strappato dal collo di un anziano una catenina d'oro. Dopo essere stato bloccato dagli agenti, una cinquantina di antagonisti si sono scagliati contro le forze dell'ordine cercando di impedire l'arresto.

FOCUS Il link per il download della app AutoCert19 per chi possiede un dispositivo mobile Apple: https://onelink.to/autocert19