C’è fiducia che l’incontro di oggi tra Roberto Salis, il padre di Ilaria (foto), con i ministri Antonio Tajani e Carlo Nordio possa essere una tappa importante verso la concessione da parte dell’Ungheria degli arresti domiciliari in Italia alla militante antifascista in carcere a Budapest da quasi un anno con l’accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra. Resta da capire quale sia la strada più opportuna per ottenere gli arresti domiciliari con il processo in corso, o in Ungheria, come ritiene Tajani, o in Italia, come intende fare la difesa di Salis. Carmen Giorgio, l’italiana che in Ungheria ha condiviso la cella con Salis e altre sei donne, ha parlato di "condizioni igieniche disumane, topi e cimici, cibo immangiabile e punizioni come le secchiate d’acqua o la ’fugda’ che consiste nello stare rinchiusi in una gabbia a guardare il soffitto tutto il giorno".
CronacaCaso Salis, il padre vede Tajani e Nordio. L’ex compagna di cella: condizioni disumane