Mercoledì 6 Novembre 2024

Capi Br di nuovo a processo 50 anni dopo

Torino torna agli anni Settanta. A settembre si aprirà infatti l’udienza preliminare per quattro ex brigatisti rossi che tenteranno di...

Capi Br di nuovo a  processo 50 anni dopo

Capi Br di nuovo a processo 50 anni dopo

Torino torna agli anni Settanta. A settembre si aprirà infatti l’udienza preliminare per quattro ex brigatisti rossi che tenteranno di opporsi alla richiesta di rinvio a giudizio mossa dalla Direzione distrettuale antimafia per l’omicidio di un appuntato dei carabinieri, Giovanni D’Alfonso, ucciso nel corso di uno scontro a fuoco il 5 giugno 1975 alla Cascina Spiotta, nell’Alessandrino. Gli imputati sono i capi storici Renato Curcio (82 anni) e Mario Moretti (78) con gli ex militanti Pierluigi Zuffada (71) e Lauro Azzolini (81). Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, sarebbe il misterioso brigatista presente durante la sparatoria ma mai identificato con certezza.

Era per dare un nome a ‘mister X’ che la procura di Torino, dopo un esposto del figlio di D’Alfonso, carabiniere in pensione, nel 2021 aveva aperto il fascicolo. La Cascina Spiotta si tinse di sangue in occasione del blitz che portò alla liberazione di un imprenditore vinicolo, Vittorio Vallarino Gancia, sequestrato dalle Br il giorno prima. Oltre all’appuntato perse la vita Mara Cagol, moglie di Curcio. Le indagini svolte dagli investigatori del Ros si sono estese anche ai presunti organizzatori e pianificatori del rapimento (Curcio e Moretti) e all’uomo (Zuffada) che avrebbe spedito a casa Gancia la richiesta di un riscatto.

Ma la battaglia fra accusa e difesa sarà piuttosto dura. "È sconcertante di per sé – afferma l’avvocato di Curcio, Vainer Burani – che si celebri un’udienza preliminare dopo 50 anni. Qui, poi, non c’è niente di nuovo: sono tutte cose già dette, scritte, ripetute". Il difensore di Azzolini, Davide Steccanella, ha invece depositato una memoria di 162 pagine.