Calabrese di nascita, romano di adozione, magistrato per 30 anni, con una parentesi da parlamentare dei Ds e dei Verdi, e avvocato per il resto della vita. Luigi Saraceni, morto a 87 anni, è stato presidente di sezione di tribunale a Roma, tra i fondatori di Magistratura Democratica, nel collegio difensivo di Abdullah Ocalan, leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), nel periodo in cui fu detenuto in Italia. Ma è stato anche un papà-avvocato: difese sua figlia Federica, arrestata nel 2003, condannata in via definitiva per l’omicidio nel 1999 a Roma del giuslavorista Massimo D’Antona da parte delle Nuove Brigate Rosse. Saraceni è stato tra i fondatori dell’associazione Antigone e come deputato dei Democratici di Sinistra firmò nel 1998 la legge che ha reso più ampia e facile la concessione delle misure alternative al carcere.
CronacaAddio all’avvocato Saraceni, fondò Antigone e difese la figlia Br. Sua la legge sulle misure alternative