Qui di seguito le tre puntate dell’inchiesta uscita su QN sulle Regioni a Statuto speciale.

1 – TRENTINO ALTO ADIGE Gli stipendi della casta immortale

L’INTERVISTA all’ex consigliera EVA KLOTZ: “Pensione d’oro? Giusta, ho lavorato per trentun anni”

2- SICILIA alla deriva, tra carrozzoni e vitalizi d’oro

L’INTERVISTA all’ex deputato Ars Salvatore Caltagirone “Pensione a vita dopo 5 sedute. Me la tengo, non sono fesso” 

Ormai lo chiamano, suo malgrado, mister vitalizio. Del resto, Salvatore Caltagirone, ex deputato dell’Assemblea regionale siciliana, di Grotte (Agrigento), per sole cinque sedute si è cuccato un assegno a vita di 2mila euro netti.

Onorevole Caltagirone non le sembra uno scandalo?
«Guardi che io ho pagato i contributi di tutta la XII legislatura: dal 1996 al 2001, per cinque anni».
D’accordo, ma lei ha fatto solo cinque sedute…
«E che cosa c’entra? Io ho contribuito come se avessi partecipato a 500 sedute. Comunque sono stato utile perché in quei tre mesi abbiamo fatto una norma che prevedeva di usufruire del vitalizio solo a chi era stato deputato regionale per almeno due anni e mezzo».
L’idea che lei abbia una lauta pensione a fronte di pochissime ore di lavoro fa indignare.
«Non c’è differenza tra me e gli altri. Anzi. Conosco un ex deputato dell’Ars che ha l’assegno senza aver mai, e dico mai, messo piede in Sala d’Ercole».
Addirittura…
«Sì. E poi non diciamo niente di chi, come tanti ex ministri, cumula vitalizi, pensioni etc… raggiungendo cifre mensili da capogiro anche di 30mila euro».
D’accordo. Ma lei, scusi, potrebbe dare l’esempio.
«Io? Mica sono fesso. Perché dovrei rinunciare solo io?».
Rosario Crocetta ha detto che i vitalizi li abolirà.
«(Ride). Io, a Natale, non ho mai visto i tacchini festeggiare. Sarà una farsa. Come i parlamentari che sbandierano di diminuirsi l’indennità ma poi aumentano la diaria. Facile così».
Insomma, nessuno scandalo il suo.
«Io? Ma scherziamo? Guardi che i vitalizi ci sono dal 1947. Sono migliaia le persone che hanno preso vitalizi. La Regione non ha fatto una legge ad personam solo per me. E poi ricordatevi: io ero missino e, quindi, fuori dall’arco Costituzionale. Ho fatto tantissime battaglie contro privilegi, malcostume…La legge sul vitalizio è figlia di un sistema che ho combattuto per 50 anni».
Appunto. Ripeto: dia l’esempio. Rinunci al vitalizio.
«A Milano mi direbbero: sei un pirla. In Sicilia sa come direbbero? Molto peggio di minchione.
Senza vitalizio come vivrebbe?
«Ho 70 anni e sono un ex commerciante. La mia pensione sarebbe di 550 euro».
E come farebbe a campare?
«Forse ce la farei vivendo con quello che ho messo da parte. Ma non dite che con 2mila euro netti al mese ho fatto bingo. Pensate a ben altri sprechi. Il Quirinale, ad esempio, che ha 800 dipendenti. La Regina Elisabetta ne ha appena 60. Mussolini, che è stato un dittatore, a Villa Torlonia non ne aveva neanche sette perché a donna Rachele davano fastidio».
Insomma, gli sprechi sono altri?
«Ma sì. Perché non ricordate lo scandalo di Oscar Luigi Scalfaro? Eletto nel 1948, si è messo in aspettativa da magistrato per mezzo secolo. Morale: andato via dal Quirinale si è preso il vitalizio più la pensione da toga senza aver mai esercitato».

L’INTERVISTA a PIETRANGELO BUTTAFUOCO: “Crocetta fa demagogia, va abolito lo Statuto speciale”

Pietrangelo Buttafuoco, scrittore e giornalista catanese, minimizza il caso dei vitalizi e attacca l’autonomia siciliana.
Tutta colpa dello Statuto speciale?
«Beh, direi di sì. Sarebbe una cosa meravigliosa l’autonomia, ma se sai reggere».
E la Sicilia tra sprechi, pletora di dipendenti pubblici, privilegi e società partecipate non regge?
«No. Se fosse solo per la Sicilia abolirei le autonomie speciali. Certo, per il Trentino Alto Adige va diversamente».
Anche loro ricevono più fondi dallo Stato rispetto alle Regioni ordinarie.
«Ma almeno la sanità funziona, le scuole funzionano, i mezzi pubblici funzionano…».
In Sicilia, invece?
«Basta prendere un bus che ti viene subito da chiudere con le autonomie speciali. La Sicilia è il posto più bello del mondo, ma da questo punto di vista è un incubo».
Poi ci sono le partecipate.
«Carrozzoni inutili. Riscossione Sicilia, ad esempio, a che cosa serve? È un’elefantiaca macchina burocratica che serve soltanto per pagare gli stipendi».
Ci sono anche i vitalizi. Il governatore Crocetta ha annunciato che li abolirà.
«La solita crocettiade».
Cioè?
«Tutta speculazione politica. Un’arma di distrazione di massa dai veri sprechi».
Che sarebbero?
«I carrozzoni. Parlare di abolizione dei vitalizi va di moda, come qualche tempo fa si parlava tantissimo di auto blu con Renzi che cavalcava l’onda. È una delle tante mode passeggere che vanno di pari passo con le demagogie».
Il taglio dei vitalizi comunque sarebbe un passo avanti.
«Ma sa quanto vale il taglio, mettiamo anche del 20 per cento? 3,6 milioni di euro».
Mica male…
«Già. Peccato che valga poco di più di un solo giorno di stipendio di tutti i dipendenti delle partecipate regionali».
Hanno 7mila dipendenti e molte di esse sono in profondo rosso. La Corte dei Conti, tra l’altro, le ha ripetutamente ‘bacchettate’.
«Servono a una cosa sola: tenere in piede le clientele. Per questo la Regione non le chiude».

3 – FRIULI VENEZIA GIULIA, VALLE D’AOSTA E SARDEGNA Mamma Regione rende speciali pure gli stipendi

L’INTERVISTA al governatore LUCA ZAIA: “Il vero Nord Est è il Veneto, ci prenderemo l’autonomia”

L’INTERVISTA al sindaco di PRAMAGGIORE, al confine con il FVG, LEOPOLDO DEMO: “Voglio i privilegi dei friulani”

Leopoldo Demo è il sindaco di Pramaggiore, 4.700 abitanti, provincia di Venezia. Demo è uno dei ventotto sindaci dei comuni veneti che si è ribellato ai privilegi del confinante Friuli Venezia Giulia. Hanno fatto una delibera unitaria per chiedere di riavere i contributi per i Comuni di confine con Regioni a Statuto Speciale. Fondi che dal 2012 non sono più arrivati.
Sindaco, perché volete questi soldi?
«Non è giusto che i nostri confinanti abbiamo vantaggi sulla tassazione, contributi per l’acquisto della casa, contributi per i figli, agevolazioni varie e noi, sebbene a una manciata di chilometri, niente. Cinto Caomaggiore, il comune guidato dal sindaco Gianluca Falcomer, ha anche fatto un referendum per passare in Friuli. Gli elettori hanno detto sì, ma sono 15 anni che aspetta il passaggio. Ormai è diventata una barzelletta».
Prima quanti fondi vi venivano corrisposti?
«A Pramaggiore arrivavano 250mila euro all’anno, ma dal 2012 siamo all’asciutto».
Poi c’è il problema delle imposte…
«Non me lo ricordi. C’è un caso esemplare: quello della nostra società comunale che gestisce l’acquedotto (la Lta). La sede legale è a Portogruaro, ma fornisce anche alcuni comuni friulani. Ecco, se la sede si trasferisse in Friuli Venezia Giulia, la musica cambierebbe».
In che senso?
«Beh, se la società si spostasse in Friuli la Regione, in virtù dello Statuto speciale, avrebbe un vantaggio di 2 milioni di euro rispetto all’Iva che si tratterebbe, versando solo il 20 per cento allo Stato. Non è un caso, infatti, che la Regione Friuli vorrebbe questo trasferimento. In cambio ci riconoscerebbe anche parte di questi soldi…».

Rosalba Carbutti

L’inchiesta è uscita su QN il 27, il 28 e il 29 marzo 2017

Twitter: @rosalbacarbutti

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