di Alessandro Farruggia
Carbone e gas, si va verso l’addio. Enel accelera di dieci anni l’uscita dai combustibili fossili, dal 2050 al 2040, sia per le emissioni dirette sia per quelle indirette. Il gruppo prevede di abbandonare la generazione a carbone entro il 2027 e quella a gas entro il 2040, sostituendole con nuova capacità rinnovabile e soluzioni di accumulo. In Italia l’addio al carbone dovrebbe invece avvenire entro il 2025, se ve ne saranno le condizioni. Entro il 2040 l’elettricità venduta dal gruppo sarà interamente prodotta da rinnovabili ed entro lo stesso anno il gruppo uscirà dall’attività di vendita retail di gas. E i vantaggi saranno non solo per l‘ambiente e per il gruppo: Enel prevede per i clienti la strategia porterà una riduzione fino al 40% della loro spesa energetica, parallelamente a una riduzione fino all’80% della loro carbon footprint, entro il 2030 rispetto al 2020.
"È chiaro – ha detto l’ad di Enel, Francesco Starace illustrando il piano strategico 2022-24 – che il prossimo decennio sarà cruciale per raggiungere gli obiettivi degli accordi di Parigi. Abbiamo bisogno di intensificare l’elettrificazione in modo massiccio per poter raggiungere i target climatici. Il Piano di quest’anno, rappresenta un punto di svolta. Abbiamo appena completato un decennio che si è concluso in tempo di Covid, era il decennio delle rinnovabili. Il prossimo decennio invece sarà quello dell’elettrificazione".
Il gruppo prevede di mobilitare 210 miliardi di euro tra il 2021 e il 2030. Di questi Enel prevede di investire direttamente circa 170 miliardi di euro (+6% rispetto al Piano precedente), con ulteriori 40 miliardi di euro catalizzati attraverso terzi. Entro il 2030 Enel prevede di raggiungere una capacità rinnovabile complessiva di circa 154 GW, triplicando il suo portafoglio al 2020, nonché di aumentare la base clienti della rete di 12 milioni e di promuovere l’elettrificazione dei consumi energetici, aumentando di quasi il 30% i volumi di elettricità venduta. Tra il 2020 e il 2030 l’Ebitda ordinario di gruppo è previsto in aumento del 5-6% e utile netto ordinario di gruppo in crescita del 6-7%. La politica dei dividendi di Enel prevede un incremento della cedola del 13% dal 2021 al 2024, fino a raggiungere 0,43 euro per azione. E non a caso dopo la presentazione del piano strategico il titolo è andato bene a Piazza Affari (2,17%).
Enel tiene una porta aperta all’idrogeno verde, ma con cautela. Disco rosso invece per il nucleare, almeno per prossimi dieci anni. Starace ha anche annunciato lo scorporo delle attività legate alla mobilità elettrica di Enel X diventerà un’azienda a sé stante ed è possibile una quotazione, ma Enel manterrà comunque la quota di maggioranza.