INAUGURATO nel 1972 e specializzato nella produzione di compresse solide orali, lo stabilimento Pfizer di Ascoli Piceno è uno dei poli produttivi di eccellenza nel panorama farmaceutico mondiale. Fornisce medicinali di altissima qualità a pazienti in più di 100 Paesi in tutto il mondo, con un volume di produzione di 130 milioni di confezioni e 4 miliardi di compresse all’anno. Da solo rappresenta il 20% dell’export nazionale di prodotti farmaceutici e il 41% del totale dell’export marchigiano. Pfizer ha selezionato il sito di Ascoli Piceno, insieme a quelli di Friburgo in Germania e di Newbridge in Irlanda, come uno dei maggiori impianti di produzione e confezionamento del farmaco antivirale orale contro il Covid-19, il Paxlovid. L’adeguamento delle linee di gestione per confezionare insieme i due principi attivi del Paxlovid su larga scala ha comportato un investimento di circa 40 milioni di dollari nel 2022 e altri 30 milioni sono previsti per il 2023. Inoltre, lo stabilimento marchigiano è l’unico fornitore globale del Sunitinib maleato, un farmaco oncologico per il trattamento di tumori gastrointestinali e del rene.
Il sito di Ascoli impiega oltre 900 persone e ha una superficie totale di 164mila metri quadrati, dei quali 24mila coperti da impianti, magazzini e altre strutture e 140mila di terreno. "Un sogno realizzato – lo definisce la direttrice Rossella Bruni – Soprattutto se pensiamo che nel 1972 questa era una fabbrichetta in un’area depressa realizzata utilizzando le agevolazioni della Cassa del Mezzogiorno. E che oggi, cinquant’anni dopo, costituisce una consolidata realtà del territorio non solo sul piano economico e occupazionale, ma anche su quello sociale e culturale. Allora c’era un management visionario e lungimirante che ha costruito una facility farmaceutica in ottica modulare, cosa che ci ha permesso nel tempo di realizzare nuovi farmaci in un flusso di produzione adattabile a una crescita che è avvenuta gradualmente e in modo sostenibile".
Oltre alla passione per la qualità e all’attenzione per l’ambiente, un altro importante punto di forza dello stabilimento è l’innovazione, con l’alta tecnologia presente sulle linee di confezionamento, sensori per la manutenzione predittiva, sistemi avanzati di stampa di numeri seriali per la tracciatura globale, robot pallettizzatori, sistemi di movimentazione gestiti tramite software e un magazzino completamente automatizzato, per la gestione e lo stoccaggio delle materie prime in ingresso, con 10mila posti pallet.
"Abbiamo l’obiettivo di portare innovazioni che cambiano la vita dei pazienti in tutto il mondo – afferma Paivi Kerkola, Country President di Pfizer in Italia – I pazienti sono la ragione per cui andiamo a lavorare ogni giorno e siamo orgogliosi che l’Italia, dove siamo presenti dal 1955, possa dare un contributo così importante a questo ambizioso obiettivo".
Andrea Ropa