Giovedì 16 Maggio 2024

L'icona dell'Italia

di Leo Turrini

A TURBARE, a proposito della vicenda Ferrari, non è tanto l’imbarazzante spettacolo di una rissa verbale tra Vip del capitalismo. Nemmeno preoccupa la sorte personale dell’avvocato Montezemolo, certamente il miglior presidente che l’azienda di Maranello potesse avere nell’ultimo quarto di secolo. Non resterà a spasso e comunque stanno peggio esodati e cassintegrati. No. Qui, a spaventare, è il semplice sospetto che sia in pericolo l’identità nazionale del marchio più famoso e amato nel mondo, dall’America della Chrysler alla Cina dei nuovi miliardari. Perché la Ferrari, grazie alla geniale intuizione del suo Fondatore, non rappresenta una fabbrica di belle automobili. È, invece, il simbolo di una certa idea dell’Italia. L’Italia che unisce la tecnica all’arte, l’Italia dei meccanici umili e degli stilisti sofisticati. 

DALLE OFFICINE di Maranello sono uscite ed escono vetture con un ‘anima, espressione di un Dna che non può essere trasferito altrove. E non si tratta di bieco patriottismo: i timori sul futuro del Cavallino coincidono con la realtà di un Paese, il nostro, progressivamente impoverito dalla perdita di pezzi della sua industria, del suo sapere, delle sue competenze e della sua competitività.

ECCO perché l’inquietudine generata dal confronto aspro fra Marchionne e Montezemolo alimenta un disagio diffuso. La Ferrari contiene ed esprime un patrimonio di storia, cultura, tradizione. È una bandiera, senza essere soltanto memoria: ancora oggi, i giovani neo laureati in ingegneria sognano di essere assunti a Maranello, così come il ragazzo patito di informatica sogna di entrare alla Apple o in Microsoft. Gianni Agnelli, che era un affezionato cultore della esclusività del Cavallino, si impegnò per impedire che la Ferrari finisse in mani straniere. Non era banale romanticismo, visti gli utili clamorosi che la azienda ancora oggi produce. È vero che il mondo ormai vive l’era della globalizzazione, ma se Sergio Marchionne facesse sapere che una certa idea dellI’Italia appartiene anche a lui, perché non tutto può essere ridotto a mera finanza, ecco, gliene saremmo grati. E lasci stare la Formula Uno: forse non glielo hanno spiegato, ma sotto Montezemolo la Rossa in pista ha battuto tutti i record...

di Leo Turrini