Giovedì 16 Maggio 2024

Turchia, al talent show a braccia scoperte: massacrata a 19 anni. Arrestato l'ex: "Non c'entro"

Le hanno sparato in testa. Fermato un sospetto

Mutlu Kaya in un fermo immagine tratto da Youtube

Mutlu Kaya in un fermo immagine tratto da Youtube

Istanbul, 19 marzo 2015 - E' finita nel peggiore dei modi l'avventura in un talent-show alla tv turca di una bellissima adolescente curda. La sua "colpa": cantare in pubblico a braccia scoperte. Per questo la giovane, Mutlu Kaya, lunghi capelli neri e appena 19 anni, è stata gravemente ferita alla testa nella sua abitazione, a Ergani, piccola città della provincia di Diyarbakir, la 'capitale' del Kurdistan turco. Un uomo è stato fermato lunedì' sera e poi rilasciato. Poi sono arrestate altre tre persone, tra le quali l'ex fidanzato, Veysi E., 26 anni. I tre sono stati trasferiti tra enormi misure di sicurezza in caserma. 

LA VICENDA - Secondo la stampa turca, la giovane era stata minacciata di morte per esser apparsa in un concorso per nuovi talenti della musica, Sesi Gok Guzel, una sorta di 'X Factor' o 'Italy's got talent'. La giovane era stata selezionata per il concorso nel marzo scorso e aveva ricevuto il sostegno di una famosa interprete del pop turco, Sibel Can, che aveva promesso di aiutarla nella carriera. Ma una parte della sua famiglia, pare il ramo paterno, era contraria dalla sua partecipazione. Veysi ha respinto le accuse, ammettendo che non era contento della partecipazione di Mutlu Kaya alla trasmissione,, ma che non le avrebbe mai sparato. 

L'AGGUATO - Lunedì mattina uno sconosciuto ha fatto irruzione nel giardino dell'abitazione della giovane e le ha sparato attraverso una finestra, colpendola alla testa. Trasportata d'urgenza e in condizioni gravissime in un ospedale a Diyarbakir, i medici devono decidere a breve se possono operarla o meno. 

LA PIAGA DEI "CRIMINI D'ONORE" - Nel sud-est turco, popolato in maggioranza dai curdi, vigono ancora tradizioni feudali conservatrici. Partecipare a una trasmissione televisiva è generalmente considerato disonorevole, tanto più se si è una donna. Nell'area sono frequenti i cosiddetti "crimini di onore", gli assassini di giovani donne commessi dagli stessi familiari -fratelli, padri, zii, a volte addirittura la madre- per evitare una condotta considerata disdicevole.