Domenica 26 Maggio 2024

Il calcio piange Vincenzo Cosco. Morto l'ex tecnico della Torres

Sconfitto a 51 anni da un male incurabile che si era riaffacciato alla vigilia di Natale. Aveva condiviso il suo dramma in una lettera aperta

Vincenzo Cosco (Lapresse)

Vincenzo Cosco (Lapresse)

Roma, 9 maggio 2015 - Vincenzo Cosco non ce l'ha fatta. Il tecnico della Torres, che lo scorso Natale aveva dato il suo arrivederci alla squadra annunciando una nuova battaglia con il cancro, è morto a 51 anni. A darne l'annuncio proprio la società sarda sul proprio sito internet: "Con profonda tristezza la Sef Torres 1903, nella persona del presidente Domenico Capitani, della dirigenza, dello staff e della squadra, piange oggi la scomparsa del tecnico Vincenzo Cosco, un professionista appassionato del proprio lavoro che univa carisma e talento a doti umane straordinarie, amico sincero, amatissimo dai propri giocatori, che ha affrontato e combattuto sino all'ultimo la sua battaglia, sempre con coraggio e con fede. La famiglia rossoblu, unita nella mestizia ai tantissimi tifosi sassaresi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, si stringe attorno alla famiglia di mister Cosco in questo momento di indicibile dolore". 

Cosco si è spento a Larino, dove era ricoverato negli ultimi giorni, quando le sue condizioni si erano notevolmente aggravate. Ha avuto una buona carriera da calciatore arrivando fino alla C2 con la Vastese. Nel 95/96, l'interruzione dell'attività per sconfiggere il cancro. Superato questo scoglio, è passato in panchina guidando prima la Turris e poi Bojano, Termoli, Isernia, Pro Vasto, Val di Sangro, Gela, Paganese, gli ungheresi del Sopron, Pro Patria, Campobasso, Andria, Matera e Torres. Pochi giorni prima dell'ultimo Natale, la scoperta del nuovo male. Con grande coraggio aveva deciso di non nascondere nulla, di parlarne apertamente, con una lettera resa pubblica che aveva commosso molti. Poi la resa. 

L'ULTIMA LETTERA - Il 26 dicembre scorso Cosco scriveva: "Sono costretto a salutare il calcio e la Torres, ma spero che sia solo un arrivederci. La mia vita, alla Vigilia del Natale 2014, è cambiata in due ore, così come cambiò in un giorno di quel lontano 1996. Il cancro, sconfitto e annientato 18 anni fa, è tornato a invadere il mio corpo, in maniera più violenta. E, così, oggi per me inizia la 'partita di ritorno' contro il male del secolo. All'andata, per dirla nel gergo calcistico, ho vinto, ho trionfato: combattei, anche grazie al supporto della mia famiglia e dei miei amici più stretti, come un leone indomito ed ebbi la meglio. Il cancro, oggi, ha fatto gol e io sono costretto ai tempi supplementari: una partita nella quale il pareggio non esiste. Sono costretto a vincere - continuava la lettera di Cosco - devo farlo per tutta la mia famiglia, per mia moglie Silvana, per i miei piccoli, ma già maturi, figli, Gaia e Luigi, ma anche perché io ho sempre sostenuto che i sogni aiutano a vivere. Non posso far altro, dunque, oggi come non mai, che andare avanti sognando, per continuare a vivere e, quindi, restare vicino alla mia famiglia e ai miei cari, oltre che per riprendere quel sogno chiamato 'calcio'. Per far ciò dovrò battere ancora una volta il cancro: la fede, così come 19 anni fa, sarà la mia guida, insieme con l'affetto della mia famiglia e dei miei amici più stretti". Battaglia dura, che purtroppo Vincezo Cosco, uomo prima che tecnico, ha perso.