Lunedì 29 Aprile 2024

Ciclismo, allo Scheldeprijs ruggisce ancora Marcel Kittel

Quinto successo in carriera alla classica belga per il tedesco della Quick Step, che festeggia anche ai Paesi Baschi andando a conquistare tappa e maglia con David De la Cruz

Marcel Kittel batte Elia Viviani e Nacer Bouhanni sul traguardo di Schote (Getty)

Marcel Kittel batte Elia Viviani e Nacer Bouhanni sul traguardo di Schote (Getty)

Schoten (Belgio), 5 aprile 2017 - Era l'ultima apparizione di Tom Boonen davanti al suo pubblico di casa, la sua ultima corsa in Belgio prima di congedarsi definitivamente domenica, alla Roubaix, dove andrà a caccia di quel quinto successo all'Inferno del Nord che mai nessuno è riuscito a raggiungere. Impresa che, nel suo piccolo, è invece riuscita oggi ad un compagno di Tommeke, Marcel Kittel, allo Scheldeprijs: la più piatta delle classiche fiamminghe è del tedesco della Quick Step per la quinta volta in carriera, la seconda consecutiva. Kittel, che a Schoten ha sempre vinto dal 2012 a oggi con la sola eccezione del 2015, ha preceduto il nostro Elia Viviani e Nacer Bouhanni, dopo aver ricevuto nel finale anche l'aiuto di Boonen in persona.

Gregario d'eccezione, oggi, anche Peter Sagan, che ha fatto capolino in testa ai -3 km per una trenata in funzione del vicecampione del mondo under 23 Pascal Ackermann, capace poi di strappare un quinto posto finale. Il due volte iridato slovacco, invece, una volta esaurito il proprio lavoro ha preferito farsi da parte per evitare rischi inutili in vista di domenica, imitato anche da André Greipel e Arnaud Démare, pure loro rialzatasi avendo come unico obiettivo quello di rifinire la gamba per Roubaix.

PAESI BASCHI, TAPPA E MAGLIA A DE LA CRUZ - Giornata d'oro per la Quick Step che, pochi minuti dopo la quinta di Kittel allo Scheldeprijs, ha festeggiato anche al Giro dei Paesi Baschi grazie alla stoccata di David de la Cruz: il catalano ha messo tutti nel sacco nella terza tappa, da Vitória a San Sebastián, passando per ben sei gran premi della montagna. Proprio sull'ultimo di questi, l'Alto de Mendizorrotz, lo scatto decisivo con cui De la Cruz ha preso cappello, nei primissimi metri insieme al francese Mickaël Chérel e poi da solo, per andare a vincere con 3" di vantaggio sul gruppo dei migliori, messo in fila da Mister Sanremo, Michal Kwiatkowski, che ha preceduto Jay McCarthy e Alejandro Valverde.

Tanti anche gli italiani protagonisti di giornata, con Giovanni Visconti a far quinto e Diego Ulissi ottavo, e ben quattro altri nostri connazionali ad alternarsi nelle varie fughe, dal fratellino d'arte Antonio Nibali ad Eros Capecchi, da Matteo Montaguti ad Alessandro De Marchi, ultimo ad arrendersi a poco più di venti chilometri dal traguardo. La copertina, però, è tutta per De la Cruz, che oltre alla tappa conquista anche la vetta della classifica generale, con l'ormai ex leader Matthews andato in difficoltà sul Mendizorrotz e giunto al traguardo staccato di circa un minuto. 28 anni da compiere a maggio, De la Cruz è corridore che vince poco ma benissimo: lo scorso anno, alla Vuelta de España, il suo primo centro da professionista sull'Alto de Naranco, anche in quel caso in abbinamento alla maglia di leader. Un mese fa, l'ultima tappa della Parigi-Nizza, sulla Promenade des Anglais, battendo nientemeno che Alberto Contador. Attenzione, dunque, alla crescita di questo corridore che solo adesso sta entrando nella piena maturità e che, andando forte tanto in salita quanto sul passo, sarà un brutto cliente per tutti coloro che puntano alla conquista di questa corsa, che vivrà venerdì e sabato le sue giornate decisive.