Venerdì 17 Maggio 2024

Casillas, addio al Real in lacrime: "Griderò sempre Hala Madrid"

Ufficiale il trasferimento al Porto del portiere che ha indossato per 25 anni la maglia dei Blancos. Il saluto carico di emozioni in conferenza stampa: "Questa istituzione mi ha dato tutto, grazie per avermi aiutato ad alzare ogni coppa

Casillas in lacrime nel giorno dell'addio al Real (Afp)

Casillas in lacrime nel giorno dell'addio al Real (Afp)

Madrid, 12 luglio 2015 - Dopo 25 anni, di cui 16 in prima squadra, 725 partite e un'infinità di successi, Iker Casillas e il Real Madrid si dicono definitivamente addio. Da sabato sera il portiere di mille trionfi è ufficialmente un nuovo giocatore del Porto. Dopo un lungo tira e molla, il 34enne ha firmato un contratto biennale da 3,5 milioni a stagione, ma per il primo anno il suo ingaggio sarà rimpolpato da altri 4 milioni provenienti dalle casse del club blancos. 

IL SALUTO IN LACRIME - Per il saluto al Real, Casillas si è presentato in conferenza stampa al Santiago Bernabeu in cui non è riuscito a trattenere le lacrime. In camicia blu scuro e seduto da sola davanti ai giornalisti spagnoli, il 34enne si è dovuto più volte fermare per l'emozione: "Grazie per essere qui, per accompagnarmi in un momento così speciale. Sono venuto in questo grande stadio per salutare tutti voi e in particolare i madridisti. Da ieri non appartengo più al Real Madrid. La decisione di andare al Porto è arrivata per l'entusiasmo che mi hanno trasmesso l'allenatore, il presidente e tutta la squadra. E anche per le dimostrazioni di affetto che ho ricevuto dalla gente quando si è saputo che il mio destino era il Portogallo. Mi hanno voluto e questo mi rende molto felice, farò tutto il possibile per non deluderli e lottare al massimo. Grazie Porto per la fiducia". 

Poi, diretto ai madridisti, Casillas ha detto che "dopo 25 anni a difendere il simbolo della miglior squadra al mondo, arriva il difficile giorno in cui devo dire addio a questa istituzione che mi ha dato tutto. Sembra ieri quando, bambino, indossai per la prima volta questa maglia e realizzai un sogno. Durante tutto questo periodo abbiamo riso, pianto, vinto, perso. Questo club mi ha formato come persona, mi ha aiutato a crescere, con valori come il rispetto, il cameratismo e, soprattutto, l'umiltà. Mi ricordo di tutti i compagni che ho avuto, ho vissuto momenti unici con loro e sono stati la mia famiglia. Lascio grandi amici. Anche tutti gli allenatori, da Mezquita a Carlo Ancelotti. Da tutti ho imparato tanto. E ringrazio lo staff tecnico, tutti mi hanno trasmesso comprensione, esperienza e professionalità". Ringraziando anche la famiglia "che ha diviso con me questo appassionante cammino giorno per giorno", Casillas ha dedicato "queste ultime righe al madridismo. Grazie al vostro appoggio incondizionato. Per avermi aiutato ad alzare ogni Coppa, per essere qui, per tendermi la mano quando ho avuto bisogno di rialzarmi. Indipendentemente dal fatto che io sia stato un buono o un cattivo portiere, spero che la gente si ricordi di me per essere stato una brava persona, con i miei difetti e le mie qualità. Grazie mille. Non potrò mai dimenticare tutto questo e ovunque andrò griderò 'Hala Madrid!'. Non dirò addio, ma arrivederci", ha concluso prima di lasciare la sala stampa.

Entrato giovanissimo nell'accademia di calcio del Real Madrid, nel 2000 il 19enne Iker Casillas è stato il portiere più giovane a giocare e vincere una finale di Champions League. Nove anni più tardi il numero uno ha festeggiato il record di presenze in campo con i Blancos, 454 partite. Amatissimo dai tifosi e campione anche con la Nazionale spagnola, per il portiere i problemi sono iniziati nel 2012-2013, dopo una lunga serie di polemiche con l'allenatore Jose Mourinho. Nonostante avesse ritrovato il posto da titolare nella stagione appena conclusa, il previsto arrivo di David De Gea ha convinto Casillas a trasferirsi in Portogallo. 

I GENITORI ATTACCANO PEREZ - "Sanz e Calderon hanno trattato bene Iker, Perez no. Questo presidente non lo ha mai amato, anzi, Iker ha sopportato una grossa pressione psicologica, è stato trattato diversamente dagli altri giocatori. E' stato diffamato negli ultimi cinque anni ed è stato tutto molto ingiusto". In un'intervista a El Mundo, i genitori di Casillas, José Luis e Maria del Carmen Fernandez, attaccano frontalmente Florentino Perez, accusandolo di aver favorito, negli anni, l'addio del portiere spagnolo. "E' sua la maggiore responsabilità della cessione di Iker dal Real - assicura la madre - E' chiaro che mio figlio ha avuto varie offerte, ma Florentino non voleva che andasse in una grande club perché non voleva che si ripetesse un Morata-bis. Non vuole che Casillas vinca". 

Secondo José Luis Casillas "questa campagna diffamatoria è stata orchestrata da Florentino con l'appoggio di vari giornalisti e media dal 2010". L'affondo dei coniugi Casillas non si limita a Perez: "Il Porto è una squadra di Serie C e mio figlio si merita una squadra di categoria superiore, come il Barcellona. Quando si diceva che stava cercando casa a Roma l'ho chiamato e gli ho detto 'che fai? Tu non te ne vai'. Immaginatevi al Porto. Un campione del mondo non può finire al Porto. Poteva andare ovunque, anche al Barcellona, là sono dei signori". E infine: "Io - conclude papà Casillas - voglio solo che mio figlio non finisca a lavare bagni come Andreas Brehme o si rovini come Vitor Baia".