Sabato 18 Maggio 2024

Mondiali ciclismo 2017, oggi gli uomini élite. Orari tv, percorso e favoriti

Percorso adatto ai corridori potenti e veloci, poche asperità ma a rendere duro il Mondiale potrebbe essere il meteo Mondiali ciclismo 2017, ordine d'arrivo e classifica finale Mondiali ciclismo 2017, storico tris di Sagan

Il c.t. Davide Cassani

Il c.t. Davide Cassani

Bergen (Norvegia), 24 settembre 2017 –  E' il giorno clou ai Mondiali di ciclismo 2017: oggi, domenica 24 settembre, i professionisti si sfideranno sul circuito di Bergen, per quella che sarà la prova iridata più a nord mai disputata. Gli azzurri puntano forte su Matteo Trentin ed Elia Viviani, possibili outsider di lusso della rassegna iridata. Tra i favoriti Peter Sagan, campione iridato uscente, indicato come uomo da battere dallo stesso ct azzurro Davide Cassani

Orari tv Diretta Rai ed Eurosport a partire dalle ore 10 di domenica 24 settembre.

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I segreti di Bergen - di MANUEL MINGUZZI

Percorso - Il percorso sulla carta appare facile, ma nasconde molte insidie da non sottovalutare. Partenza da Rong per 39 chilometri lungo il mare e quindi soggetti a vento: in caso di andature elevate o tentativi di fuga potrebbero crearsi ventagli in grado di spaccare il gruppo fin dalle prime tornate. Arrivati a Bergen si entra nel circuito da 19 chilometri da percorrere per 12 volte per un totale di 267 chilometri di gara. Sarà presente una sola asperità, il Salmon Hill di 1.6 chilometri al 6.5% di pendenza media. Poco prima del Salmon Hill, ci sarà un altro strappetto al 6.5% di poco meno di un chilometro che potrebbe frazionare il gruppo prima dell’attacco della salita. In vetta mancheranno 10 chilometri al traguardo, di cui circa 3 di discesa abbastanza tecnica. Il finale è sostanzialmente pianeggiante.

L'Italia. Il commissario tecnico Davide Cassani ha disegnato una nazionale adatta ad ogni situazione di corsa. Ci sono gli uomini di potenza che possono attaccare, i gregari chiamati a sacrificarsi alla causa e le ruote veloci in caso di volata. Moscon, Colbrelli e Ulissi saranno gli uomini di attacco, quelli chiamati ad inserirsi nei vari tentativi di fuga che si susseguiranno soprattutto nelle battute finali. Trentin è il jolly, un corridore che può sia tentare la fuga ma giocarsi le proprie carte allo sprint. Bennati, Bettiol, Puccio e De Marchi saranno invece gli uomini di sostanza, i corridori che dovranno dare una mano ai capitani designati della squadra. Il velocista designato sarà invece il campione olimpico Elia Viviani, in grande forma dopo il Tour of Britain.

Tattiche e favoriti. In linea più generale, il percorso di Bergen si apre a più tattiche di gara. Ci saranno le nazionali che cercheranno di arrivare in volata – occhio a Gaviria – quelle che invece proveranno a rendere la corsa dura come Olanda (Terpstra, Poels e Dumoulin), il Belgio con i capitani Van Avermaet e Gilbert o la Polonia con Michal Kwiatkwoski. Da valutare la strategia di Sagan che non possiede una squadra profonda a suo sostegno. Inoltre, potrebbe esserci l’incognita meteo. Il vento nella prima parte può già selezionare il gruppo, mentre all’interno del circuito di Bergen si potrà attaccare in salita oppure in discesa, sfruttando magari qualche momento di indecisione. La pioggia potrebbe rendere il Mondiale duro, e i corridori più in forma, con gamba, potranno fare la differenza nel finale. Mondiale adatto a passisti, finisseur, uomini di potenza e velocisti. Sarà necessario stare attenti in ogni secondo di gara.

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E la liceale Pirrone conquista il mondiale - di ANGELO COSTA

Bergen - Appena eletto vice presidente mondiale, il numero uno italiano Renato Di Rocco incassa l’onore di consegnare l’oro a un’azzurra, il secondo nel breve volgere di cinque giorni: dopo la crono, Elena Pirrone, diciottenne liceale di Bolzano, centra anche il titolo iridato juniores della strada. Un’impresona, resa più bella dal terzo posto della trentina Letizia Paternoster, che mentre la sua amicona corre da sola verso un risultato storico provvede a spegnere la rincorsa delle rivali. E’ ancora festa italiana con le ragazze, aspettando la prova delle elite nel pomeriggio di oggi, con Bronzini e Longo Borghini, dopo la prova dei maschietti junior al mattino: c’è il rischio che il medagliere ingrassi ancora.

E’ ancora il giorno di Elena Pirrone, evidentemente non sazia dei titoli europeo e mondiale conquistati in un mese e mezzo nelle crono: sfidando un altro genere di tempo, nel senso di vento e pioggia, l’altoatesina attacca in discesa a un giro e mezzo dalla fine, affrontando gli ultimi 25 chilometri da sola, proprio come nella specialità prediletta. Così costruisce un altro capolavoro, aggiungendo al personale bilancio del ct delle donne, Edo Salvoldi, l’ennesima medaglia: sbrigativamente si dice così, in realtà il conto del tecnico è già arrivato a 207 podi, un record da Guinness.

‘Vedere alle mie spalle il vuoto è stata un’emozione fortissima: credo di aver fatto una cosa davvero grossa - racconta Elena, che ha preceduto di una dozzina di secondi la danese Norsgaard e la Paternoster -. Pensavo di esser partita troppo presto, ho preso subito vantaggio e mi spaventava l’idea di avere ancora tanta strada davanti. Vincere due mondiali in cinque giorni è fantastico. Ora passerò al professionismo, non sarà un anno facile anche perché mi aspetta la maturità scientifica, anche se il Giro rosa mi piacerebbe correrlo’.

In squadra la Pirrone avrà la Paternoster, brava a mantenersi fredda rispetto ad una crono dove si era persa d’animo quando le comunicazioni con l’ammiraglia erano saltate. ‘E’ un bronzo che premia una grande squadra e anche la mia voglia di dimostrare che non vado sul podio soltanto in pista’, racconta la diciottenne di Cles, plurititolata dei velodromi con i Giochi di Tokyo già nel mirino.

Padrona con le ragazze, l’Italia è invece quinta negli under 23 con Vincenzo Albanese, da questa stagione pro con la Bardiani Csf. Come professionisti sono i due che vanno a giocarsi il titolo, il francese Benoit Cosnefroy, che vince l’oro, e il tedesco Kamna.

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