Trani, 16 luglio 2016 - Gli investigatori che indagano sullo scontro dei due treni in Puglia che ha provocato 23 morti hanno rilevato un'alterazione "evidente" sui registri di almeno una stazione sull'orario di transito di uno dei tre treni in viaggio sulla tratta Corato-Andria nel giorno del disastro ferroviario.
Gli inquirenti tranesi stanno cercando di capire se si sia trattato di un tentativo di almeno un ferroviere di coprire l'errore compiuto che ha portato al disastro. Secondo gli inquirenti, l'alterazione dei registri non cambia la questione relativa all'incidente, ma è utile a far luce sulla ricostruzione della dinamica dei fatti. La vicenda della presunta alterazione sarà al centro degli interrogatori dei due capistazione, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, fissati per lunedì prossimo nella Procura di Trani.
Sulla tratta, al momento del disastro, c'erano tre convogli: uno era arrivato ad Andria da Corato, gli altri due erano stati fatti partire rispettivamente dalle stazioni di Andria e Corato, quelli che poi si sono scontrati. Gli accertamenti hanno finora stabilito che il convoglio partito da Andria verso sud non doveva lasciare la stazione. La probabile manomissione riscontrata si riferisce all'orario di transito di uno dei tre treni, ma sulla vicenda gli inquirenti mantengono un riserbo totale.
L'inchiesta intanto prosegue su altri fronti. I magistrati vogliono studiare anche il contratto di concessione tra Regione e Ferrotramviaria, le proroghe dei contratti di servizio che legano da decenni l'ente pubblico alla società privata e il regolamento di esercizio di Ferrotramviaria.
Nell'inchiesta sono finora indagati per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo i vertici di Ferrotramviaria (il presidente del Cda Gloria Pasquini, il dg Massimo Nitti e il direttore di esercizio Michele Ronchi), i due capistazione di Andria e Corato e il capotreno superstite Nicola Lorizzo.