Giovedì 16 Maggio 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Putin in Italia cerca una sponda. "Obiettivo: allentare le sanzioni"

Lo zar oggi a Milano e dal Papa per tentare di rompere l’isolamento

Putin sull’aereo presidenziale (Ansa, Reuters)

Putin sull’aereo presidenziale (Ansa, Reuters)

Roma, 10 giugno 2015 - LA PAROLA chiave è dialogo. Il presidente russo oggi visiterà l’Expo a Milano e incontrerà il premier Renzi, per poi volare a Roma per un faccia a faccia con il presidente Mattarella, vedere papa Francesco e forse anche il vecchio amico Berlusconi. E non è solo una questione di rottura dell’accerchiamento che si è stretto sul Cremlino dopo la crisi Ucraina. Putin, si osserva in ambienti diplomatici russi, ha due obiettivi. Il primo, molto concreto, è convincere l’Italia a svolgere un ruolo di interlocutore critico in sede di Consiglio Europeo quando si parlerà di sanzioni. Il secondo è mantenere un dialogo con la Santa Sede, con la quale è pronto a venire incontro alla preoccupazione di papa Bergoglio che non vuole che il confronto tra Russia e Occidente blocchi la distensione tra cattolici e ortodossi e diventi guerra fredda religiosa.

PUTIN SA che il primo obiettivo non potrà tradursi in una rottura da parte dell’Italia del fronte occidentale, e Renzi gli ricorderà che la fine delle sanzioni dipende dall’implementazione degli accordi di Minsk. Quindi anche da lui. Ma Putin è conscio che in prospettiva Roma vuole sinceramente lavorare per superare questa fase di confronto aspro. «L’Italia – ha non a caso detto ieri il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni – sulle sanzioni è sempre stata corretta con gli alleati. Ma il punto è se l’idea di rapporto che abbiamo tra l’Europa e il suo più grande vicino a Est è quella del secolo scorso oppure se ci rendiamo conto di essere in un contesto completamente diverso e quindi di avere a Est un grande Paese nei confronti del quale deve essere chiara la fermezza, ma anche la capacità d’ingaggiarlo in un rapporto strategico di partnership».

"Putin – osserva Serena Giusti, esperta di Russia e docente della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – vuole rompere l’accerchiamento e l’Italia è stato storicamente uno dei Paesi più vicini alla Russia, dei più restii nel decidere le sanzioni. E non solo per motivazioni economiche. Da anni ha un rapporto privilegiato con la Russia e può svolgere un ruolo nel cercare alternative alle sanzioni, che peraltro abbiamo visto non hanno avuto un ruolo positivo nell’orientare la politica estera russa, anzi, l’hanno irrigidita". "Noi italiani – concorda Riccardo Alcaro, analista dello Iai – possiamo fornire a Putin una sponda alla quale appoggiarsi. L’Italia è per la Russia di Putin un paese importante che all’interno dell’Ue, pur senza incrinare la lealtà atlantica ed europea, spingerà per mantenere aperto un canale di comunicazione ad alto livello e mantenere attiva la cooperazione su alcuni file di interesse comune con Mosca". «Siamo un Paese – chiosa Alcaro – pronto a riconoscere che dietro a pratiche per noi inaccettabili non si nasconde solo un desiderio di dominio, ma anche delle percezioni di sicurezza verso le quali bisognerebbe avere riguardo, a prescindere dal fatto che le si consideri legittime o no». E per Putin, con l’America che incalza, è abbastanza per considerarci partner dei quali tener di conto.