Domenica 5 Maggio 2024

La parabola di Spelacchio

Proprio nelle ore in cui viene rinviato a giudizio Raffaele Marra per la nomina del fratello Renato, procedimento in cui è indagata anche il sindaco Virginia Raggi che sarà invece giudicata con rito immediato il 21 aprile, in piazza Venezia a Roma sono arrivate le ruspe ed è iniziata la demolizione di 'Spelacchio', l'albero di Natale che ha fatto ridere tutta Italia, così malconcio, emaciato, improbabile, talmente pittoresco nella sua caducità da attirare frotte di curiosi che in queste feste natalizie hanno preferito un selfie davanti a lui che di fronte alla fontana di Trevi. Parrà strano, ma la piazza era affollata come non mai di gente accorsa per non perdersi lo spettacolo.

Ma Spelacchio - così lo avevano beffardamente battezzato i romani, primi in assoluto quando si tratta di mettere alla berlina qualcuno o qualcosa - è stato qualcosa di più di un incidente di percorso. E' stato invece la rappresentazione dello stato di abbandono di una Capitale sommersa dai rifiuti e dall'improvvisazione gestionale, in mano a un manipoli di amministratori arrangiati e privi di quell'esperienza indispensabile per governare una grande città. I cumuli di rifiuti per le strade, Spelacchio come simbolo. La Roma del sindaco Virginia Raggi e del suo ex stretto collaboratore Raffaele Marra non poteva essere che questo.