Lunedì 29 Aprile 2024

Lavoro, Poletti: "Meglio giocare a calcetto che inviare il curriculum"

Bufera per le parole del ministro pronunciate durante un incontro con alcuni studenti a Bologna. La replica: "Mai sminuito il valore del cv"

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti (ImagoE)

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti (ImagoE)

Bologna, 27 marzo 2017 - E' polemica per le parole dette dal ministro Giuliano Poletti durante un incontro con gli studenti dell'istituto tecnico professionale Manfredi-Tanari di Bologna. "Il rapporto di lavoro è prima di tutto un rapporto di fiducia. È per questo che lo si trova di più giocando a calcetto che mandando in giro i curricula", ha detto il titolare del Lavoro.

Secondo Poletti, la dinamica delle relazioni è importante per il futuro lavorativo e "i rapporti che si instaurano nel percorso di alternanza scuola-lavoro fanno crescere il tasso di fiducia e quindi le opportunità lavorative".

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POLEMICA - Dichiarazioni che, però, hanno innescato una serie di reazioni politiche, a partire da quella dei deputati M5S della Commissione Lavoro. "Dal ministro Poletti arriva l'ennesimo intervento a gamba tesa e, è il caso di dirlo, un calcio in faccia ai molti giovani disoccupati. Ormai non ci sono più commenti sulla sua scarsa sensibilità. E' da cartellino rosso", commentano. E al Pd "questa la chiamano meritocrazia", ironizza su Twitter Roberta Lombardi. "Caro Poletti, il lavoro non si conquista con il calcetto, anche perché tu da Ministro non hai dimostrato di essere Maradona", scrive sempre su Twitter il deputato di Mdp Arturo Scotto.

Critiche arrivano anche da Sinistra italiana. "Poletti è il classico esempio di politico che ha evidentemente investito sulle relazioni tutta la propria vita. Non è un buon esempio e dovrebbe dimettersi per tante ragioni. Oggi ne ha aggiunta una in più", sostiene il deputato Giovanni Paglia. "Certe affermazioni sono quantomeno discutibili. Se il ministro voleva fare dell'ironia, l'hanno capita veramente in pochi", afferma invece il parlamentare Pd Antonio Misiani, sostenitore di Orlando.

LA REPLICA - Lo stesso Poletti però ha deciso di replicare. "Vedo che si stanno strumentalizzando alcune frasi che ho pronunicato. Voglio chiarire che non ho mai sminuito il valore del curriculum e della sua utilità. Ho sottolineato l'importanza di un rapporto di fiducia che può nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico. E quindi dell'utilità delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola".

I PRECEDENTI : Poletti non è nuovo a certe polemiche. A dicembre dell'anno scorso le scatenarono le sue dichiarazioni sui cervelli in fuga. "Fuga di 100mila giovani? Bene, conosco gente che è andata via e sicuramente il Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi", disse il ministro da Fano. Prima ancora, nel 2015, parlando agli universitari, aveva detto che "prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21".