Giovedì 16 Maggio 2024

Omicidio nel Tarantino, il presunto colpevole confessa

Il corpo dell'ingegnere fotovoltaico era stato trovato ieri nelle campagne della Manduria. I carabinieri ipotizzano una rapina

I carabinieri (Foto archivio)

I carabinieri (Foto archivio)

Taranto, 12 luglio 2014 - Cosimo D'Aggiano, il 45enne arrestato per l'omicidio dell'ingegnere fotovoltaico Cataldo Pignatale, ucciso a Faggiano (Taranto) la notte tra giovedì e venerdì, ha confessato. I particolari dell'indagine sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal procuratore Franco Sebastio, dal pm Remo Epifani e dal tenente colonnello Giovanni Tamborrino, comandante del Reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri. 
 
D'Aggiano era sottoposto alla misura dell'affidamento in prova, con l'obbligo quotidiano di permanere presso l'abitazione di residenza dalle ore 22 alle ore 7, dopo aver scontato una condanna per il tentato omicidio di una prostituta nigeriana, avvenuto con analoghe modalità il 16 febbraio del 2009. L'uomo, proprio a causa dei suoi precedenti, era subito finito nella lista dei sospettati. 
 
I militari lo hanno bloccato mentre cercava di rientrare nella propria abitazione, ancora con gli indumenti macchiati di sangue. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il 45enne dopo aver assunto cocaina, mentre si trovava a Taranto, è entrato nella vettura dell'ingegnere per rapinarlo e, minacciandolo con un coltello tipo cutter, lo ha costretto a dirigersi in agro di Faggiano. Poi, lo ha aggredito e ucciso con un fendente alla gola, allontanandosi con l'autovettura, il portafogli e gli indumenti della vittima, allo scopo d'impedirne l'identificazione e di sviare le indagini. L'arma dell'omicidio, gli indumenti ed il portafogli, risultato privo denaro, sono stati trovati dai carabinieri nelle stesse campagne anche grazie alla confessione dell'arrestato.