Sabato 18 Maggio 2024

Milioni di messaggi per Mister Apple «Curiosi e folli come ci volevi tu»

NEW YORK È MORTO tre anni fa, ma le file alla Apple in tutto il mondo per il nuovo iPhone6 sono addirittura più lunghe di prima. Al cimitero di Alta Mesa a Palo Alto dov’è sepolto, sulla tomba non c’è nemmeno il nome, ma nel quartier generale a Cupertino il suo ufficio è rimasto intatto con la targa sulla porta e ogni cosa sulla scrivania come se dovesse rientrare da un momento all’altro. Steve Jobs non se ne andrà mai dalla sua ‘mela’ e nella memoria degli americani rimarrà per sempre impressa l’immagine di quel piccolo garage dal quale partì «un mondo di sogni». Nella pagina virtuale che la Apple ha messo in rete per ricordarlo sotto il titolo di Remembering Steve (Ricordando Steve) sono arrivate in poche ore milioni di messaggi da ogni angolo del pianeta. Ammiratori e seguaci, registi e scrittori continuano a riconoscere le sue idee come un passaggio straordinario della storia e della tecnologia. «Steve era un super uomo — si legge sul web — Era il Leonardo Da Vinci, il Galileo, il Newton dei nostri tempi». Jobs, insomma, ha avviato una vera e propria rivoluzione culturale. QUELLA FRASE pronunciata davanti ai laureandi di Stanford, quando era già molto malato «siate affamati di curiosità, siate folli» è diventata una colossale iniezione di coraggio. In una lettera ai dipendenti di Apple impegnatissimi verso nuovi primati, il suo successore Tim Cook ha scritto: «La visione di Steve va molto oltre gli anni in cui era in vita, e i valori sui quali ha fondato Apple saranno sempre con noi. Molte delle idee e dei progetti ai quali lavoriamo oggi sono partiti dopo la sua morte, ma la sua influenza su di essi e su tutti i noi è inconfondibile». Ironico e spesso spietato anche con sé stesso, più di 20 anni fa Jobs amava ripetere ai suoi interlocutori: «Questo è un business strano. Tutto quello che ho fatto fino ad ora sarà obsoleto quando avrò 50 anni». Capì per primo che anche il personal computer sarebbe stato presto soppiantato da altre invenzioni ancora più rapide e più sofisticate. MA È PROPRIO quell’immensa pagina virtuale del ricordo, fatta di messaggi, foto, testimonianze, dediche e preghiere che un mondo intero esprime la sua gratitudine quasi morbosa a questo genio dell’innovazione che decisamente senza mai muoversi dalla California, di fatto ha cambiato il mondo. Nella lettera ai dipendenti, Cook non ha esitato a dire che «Steve ha reso il mondo migliore» e li invita a riflettere e a creare con lo stesso spirito che ha permesso ai bambini di crescere in un mondo diverso e più veloce proprio attraverso i suoi prodotti innovativi. «Nella sua intera vita di lavoro — dice Cook — Steve ha prodotto le tele sulle quali gli artisti oggi possono creare i capolavori». Sottopostosi al trapianto di fegato, dopo aver cercato soluzioni anche con medicine sperimentali, Jobs è morto tre anni fa stremato dalla battaglia contro il cancro quando pesava ormai meno di 40 chili. Insieme a Steve Wozniak, iniziò a produrre i primi Macintosh con un investimento di 1.300 dollari. Oggi la mela di Cupertino è la società col più alto tasso di cash flow a livello mondiale. Jobs non è stato soltanto un inventore straordinario capace di realizzare sogni, ma la sua genialità si è raddoppiata perché è riuscito anche a venderli creando un vero e proprio mito.