Giovedì 2 Maggio 2024

Migranti, è scontro Austria-Ue sul 'tetto'

Il commissario Ue Avramopoulos: "Il tetto è illegale". Vienna a muso duro: "Lo manteniamo". E la Serbia si accoda. Renzi: "Impensabile chiudere il Brennero"

Il problema dei migranti ilnfiamma il dibattito in Europa (Ansa)

Il problema dei migranti ilnfiamma il dibattito in Europa (Ansa)

Bruxelles, 18 febbraio 2016 - L'Europa s'infuoca sul nodo dei migranti. Con la Ue che alza la voce con l'Austria definendo 'illegale' il tetto che il Paese vuole imporre all'accoglienza dei migranti che chiedono asilo, mentre Vienna tiene il punto e assicura: il limite resta. Il tutto ciò la Serbia minaccia di applicare il 'metodo austriaco' e il premier italiano Matteo Renzi si fa sentire: "Non possiamo chiudere il Brennero".

BREXIT - Intanto è iniziato il vertice europeo per evitare la 'Brexit'. Il presidente Donald Tusk entrando al summit non si sbilancia: "Siamo al centro di difficili e sensibili negoziati, ma di una cosa sono certo: è un summit 'o la va o la spacca'". Cauto anche il premier inglese David Cameron: "Combatterò per la Gran Bretagna - ha detto all'ingresso - se potrò ottenere un buon accordo lo prenderò, ma non accetterò un accordo che non risponde a quello di cui abbiamo bisogno".

MURO CONTRO MURO - Tornando al problema dei richiedenti asilo, secondo il commissario Ue Dimitris Avramopoulos il tetto che l'Austria intende imporre sull'accoglienza "sarebbe chiaramente incompatibile con gli obblighi rispetto alle leggi Ue e internazionali". Avramopoulos, in una lettera al ministro dell'Interno austriaco Johanna Mikl Leitner, boccia le quote e sollecita "a riconsiderare le misure unilaterali proposte". Replica secco il cancelliere austriaco Werner Faymann: "Dal punto di vista politico, è impensabile che l'Austria accolga tutti i richiedenti asilo dell'Europa". Insomma, il tetto resta.

RENZI - Sui migranti Renzi assicura: "L'Italia è sempre pronta a fare la sua parte, ma la domanda è se è pronta l'Europa. Bisogna capire se si passa da una risposta tattica immediata a un orizzonte strategico di lungo periodo".  Per il premier italiano "serve una strategia a monte: invesitmenti di cooperazione internazionale nei territori di partenza, diplomatici come in Siria o in Libia, o economici come nel cuore dell'Africa. Le risposte in teoria ci sono vediamo se nella pratica c'è lo spazio per un accordo". Intanto "dobbiamo lavorare perchè non vi siano emergenze nei Balcani: non sarà facile".   E tornando sul tema posto dall'Austria, Renzi ha aggiunto: "Anche la richiesta degli austriaci è che funzionino i sistemi di relocations e anche i sistemi di rimpatri. La risposta è quella di chi dice: sia l'Europa a gestire la riallocazione ma anche i rimpatri. Noi siamo il Paese che ha fatto più rimpatri di tutti, ma se a farlo fosse l'Unione e insieme facesse investimenti di cooperazione internazionale in quel Paese, le cose funzionerebbero molto meglio". In sostanza, "il tema austriaco esiste. Tuttavia non possiamo nemmeno immaginare di chiudere il Brennero, che è simbolicamente e non solo uno dei grandi elementi di unione in Europa.

BELGRADO - Intanto il governo di Belgrado ha fatto sapere che nella crisi dei migranti la Serbia si comporterà allo stesso modo dell'Austria. "Quello che farà l'Austria farà la Serbia", ha detto Aleksandar Vulin, il ministro del lavoro e affari sociali commentando la decisione dell'Austria di autorizzare quotidianamente 3.200 ingressi e di accogliere non più di 80 richieste di asilo. "Non vogliamo riversare su altri i nostri problemi, ma non possiamo consentire che i problemi di altri si risolvano sul territorio della Serbia", ha messo in chiaro Vulin.