Domenica 19 Maggio 2024

Messico, donna sindaco uccisa il giorno dopo l'insediamento

Gisela Mota, 33 anni, era stata appena eletta a Temixco, nello stato di Morelos: un commando di 4 persone ha fatto irruzione nel suo appartamento

Gisela Motta, donna sindaco messicana uccisa il giorno dopo l'insediamento (Ansa)

Gisela Motta, donna sindaco messicana uccisa il giorno dopo l'insediamento (Ansa)

Città del Messico, 3 gennaio 2016 - E' stata uccisa in Messico il giorno dopo il suo insediamento: è la drammatica fine di una donna sindaco, Gisela Mota, 33 anni, del Partito di sinistra della Rivoluzione Democratica. La giovane prima cittadina era stata appena eletta a Temixco, nello stato di Morelos, 85 chilometri a sud di Città del Messico: poche ore dopo aver prestato giuramento è stata uccisa insieme ad altre due persone da un commando di quattro killer nel suo appartamento. Secondo i media dopo l'omicidio si è scatenato un conflitto a fuoco tra gli assassini e la scorta del sindaco, al termine del quale due degli aggressori sono morti e altri due sono stati arrestati. Secondo altre fonti invece la sparatoria è cominciata quando i quattro, in fuga a bordo di un furgone, si sono scontrati accidentalmente con una pattuglia della polizia.  Secondo uno studio del Consiglio per la sicurezza pubblica diffuso nel 2015, a Morelos si registra l'indice di violenza più elevato dei 32 Stati messicani: i dati ufficiali parlano di 449 omicidi nel 2015, 24 in più del 2014. Mota, ex parlamentare, in campagna elettorale aveva promesso dura lotta alla criminalità organizzata e in particolare alle bande di narcotrafficanti che operano nella città industriale di circa 90.000 abitanti. Gisela Mota, 33 anni, era membro del gruppo di sinistra del Partito della Rivoluzione Democratica (Prd), vicino all'ex candidato presidenziale Andres Manuel Lopez Obrador. Dopo la sconfitta di Lopez Mota è entrata a far parte del gruppo indipendente vicino a Graco Ramirez vincendo le elezioni. Tra il 2012 e il 2015 è stata deputato federale e ha ricoperto diversi incarichi nel Prd.  Il governo dello stato centrale messicano di Morelos ha condannato "l'attacco vile e traditore" descrivendo la donna come "una impiegata pubblica onesta e impegnata". "La sua famiglia e gli amici, i cittadini di Morelos e la procura - si legge ancora nella dichiarazione - lavorano per garantire che i responsabili di questo crimine vengano assicurati alla giustizia. In questo senso, ci sono indizi molto forti che potrebbero consentire di risolvere il caso nei prossimi giorni".