Venerdì 17 Maggio 2024

Appropriazione indebita, indagato il vescovo di Mazara del Vallo

Il legale: "Fu lui a denunciare". Sotto inchiesta anche l'ex economo della Diocesi

Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo (Ansa)

Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo (Ansa)

Marsala, 17 dicembre 2015 - Appropriazione indebita. E non per una cifra da niente, ma 180mila euro. Per lo più della Curia. Con questo capo di accusa il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, è indagato dai pm di Marsala. Oggi, all'ex sottosegretario della Conferenza episcopale italiana e commissario Cei per le Migrazioni, molto noto per le sue posizioni a favore di una politica di solidarietà verso i migranti, la notifica dell'avviso di garanzia. Insieme a Mogavero è indagato anche don Franco Caruso, ex economo della stessa Diocesi. Per Mogavero l'accusa è quella di essersi appropriato di 180mila euro della Curia che avrebbe fatto transitare sul proprio conto corrente attraverso bonifici e assegni tratti dai conti intestati alla Diocesi di Mazara, riferisce l'Ansa. Mentre a don Franco Caruso vengono contestati i reati di appropriazione indebita e malversazione.

Per i pm Caruso si sarebbe intascato tramite assegni e bonifici 120 mila euro della Diocesi. E non solo. In qualità di delegato a operare sui conti correnti e avendo la disponibilità delle somme erogate dalla Cei, invece di destinare il denaro a interventi caritatevoli, avrebbe speso oltre 250 mila euro per altri fini. Ma fu proprio Mogavero a non rinnovare l'incarico a Caruso: il vescovo accertò che la Curia aveva i conti in attivo fino al 2008, mentre sotto la sua gestione, aveva accumulato debiti per 5 milioni e mezzo di euro.

Ed è proprio su questo che insiste il legale del vescovo, l'avvocato Stefano Pellegrino. "I fatti sui quali monsignor Domenico Mogavero, quale vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, è stato chiamato a rispondere sono risalenti agli anni 2010-2011 e attengono ad anomalie nella gestione dell'economato della Curia rilevate e denunciate alla Procura dallo stesso vescovo lo scorso anno". "Di conseguenza, sollevò dall'incarico i responsabili dell'Ufficio economato, collaborando fattivamente con gli organi di polizia giudiziaria - sostiene l'avvocato - al fine di accertare responsabilità gestionali. Pertanto, all'esito delle attività di indagine e delle informazioni fornite agli investigatori e alla Procura dallo stesso vescovo e dai propri consulenti, monsignor Mogavero è stato avvisato e interrogato per un fatto di garanzia a tutela della propria posizione".

Entrambi Mogavero e Caruso sono stati sentiti ieri in Procura a Marsala. Quest'ultimo si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. L'altro, secondo quanto riferito sempre dal legale, "oltre a chiarire definitivamente ogni circostanza attinente la propria posizione, ha depositato la relazione tecnica a firma dei consulenti Ciaccio e Scimone, corredata da copiosa documentazione, comprovante la totale e assoluta estraneità a qualsiasi fatto astrattamente addebitabile allo stesso vescovo".

Mogavero, ricostruisce l'Ansa, fu inviato a Trapani da Papa Benedetto XVI per commissariare l'allora vescovo Francesco Miccichè dopo lo scandalo scoppiato a seguito di un'inchiesta su truffe commesse ai danni della Curia trapanese da un sacerdote, don Ninni Treppiedi.