Giovedì 16 Maggio 2024

Massacro del Circeo, si riapre il caso. Sarà riesumata la salma di Ghira

La presunta salma di Andrea Ghira, uno dei massacratori di Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, sarà riesumata dalla tomba dove sarebbe sepolto sotto falso nome. I test attuali del Dna dovrebbero chiarire se il corpo lì tumulato è realmente il suo

Andrea Ghira (Ansa)

Andrea Ghira (Ansa)

Roma, 15 gennaio 2016  - Si riapre il caso  sul massacro del Circeo del 1975. La procura di Roma ha dato disposizione, tramite il pm Nicola Maiorano, alla riesumazione dei resti di Andrea Ghira, per una nuova analisi del dna dopo quella già effettuata nel 2005. 

Le tecniche attuali consentiranno secondo chi indaga di mettere la parola fine sulla vicenda e avere la certezza assoluta, che nel 2005 non era possibile avere, sul fatto che siano di Ghira i resti sepolti, sotto una lapide con il nome di Maximo Testa De Andres, nel cimitero dell'enclave spagnola di Melilla. 

Il prelievo verrà effettuato tra oggi e domani e i nuovi campioni e risultati verranno comparati anche con quelli già analizzati nel 2005.

Fu la trasmissione  'Chi l'ha visto' nel 2005 a scoprire che, sotto falso nome,  in quella tomba c'era l'unico dei tre massacratori di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti sempre sfuggito al carcere. 

Oltre al legale della famiglia Lopez, avvocato Stefano Chiriatti, autore dell'esposto per la riesumazione accolto dai magistrati, sono a Melilla la sua consulente genetica Marina Baldi e i professori Giuseppe Novelli e Giovanni Arcudi designati dalla procura. 

Andrea Ghira fu uno dei tre responsabili del massacro di due giovani, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, avvenuto il 29 settembre del 1975 sul litorale pontino.

IL MASSACRO -  Il 29 settembre 1975 per caso vengono scoperti i corpi di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, una 19enne e una 17enne. Le due erano state invitate ad una festa da tre giovani legati ad ambienti neofascisti della capitale, Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira a Villa Moresca, proprietà della famiglia di quest'ultimo sul promontorio del Circeo. E fu l'inferno per le due povere ragazze che subirono botte, sevizie e stupri per un giorno e mezzo. L'immagine di due ragazzine di famiglie modeste finite nella trappola di tre ricchi ragazzi della 'Roma-bene'.

Angelo Izzo è una persona con gravi problemi psichiatrici e 30 anni dopo tornerà  ad uccidere raddoppiando il numero delle sue vittime.  Andrea Ghira, il capo di quella piccola banda, appena uscito di galera, che in seguito si rifugerà nella droga e nella solitudine.  Gianni Guido, il 'bravo ragazzo' che deve tonare a casa per cena e che lascia la villa per rientrare a Roma e poi a notte fonda torna nel covo delle sue prede.