Venerdì 3 Maggio 2024

Onu, dossier Isis: "Bambini crocifissi, decapitati, sepolti vivi". Errore coalizione: 60 civili uccisi

E' quanto denuncia un rapporto sulla guerra in Siria e Iraq. Gentiloni assicura che il decreto legge anti terrorismo verrà approvato nel prossimo Consiglio dei Ministri. La Giordania non esclude l'invio di truppe di terra. I piloti di Amman colpiscono e rientrando volano su Karak per salutare il Re e la famiglia del compagno ucciso. Onlus denuncia sbaglio aerei coalizione in raid 28 dicembre. Ma molti punti restano oscuri

Jihadisti (Olycom)

Jihadisti (Olycom)

Ginevra, 5 febbraio 2015  - L'Isis uccide, tortura e violenta sistematicamente bambini e famiglie di gruppi minoritari in Iraq: è quanto emerge da un rapporto dell'Onu pubblicato a Ginevra. I bambini, riporta il documento, in molti casi vengono anche "crocifissi", "decapitati" e "sepolti vivi". Il comitato delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini lancia un appello affinchè le forze di governo irachene si impegnino maggiormente per proteggere i bambini e le loro famiglie. Il rapporto cita "molti casi di esecuzioni di massa di bambini, così come notizie di decapitazioni, crocifissioni di bambini e sepolture di bambini vivi". Il governo iracheno ha chiesto ripetutamente di avere più armi dall'occidente e un maggiore addestramento delle sue forze. Da parte sua, l'agenzia dell'Onu ha esortato a fare di più, sottolineando che l'Iraq deve "prendere tutte le necessarie iniziative per assicurare la sicurezza e la protezione dei bambini e delle loro famiglie".

LA GIORDANIA NON ESCLUDE INTERVENTO DI TERRA  - La Giordania "non esclude" la possibilità di inviare truppe speciali di terra per operazioni contro lo Stato islamico (Isis) dopo l'esecuzione del pilota giordano, secondo una fonte governativa anonima citata oggi dal quotidiano panarabo Asharq al Awsat. La notizia fa seguito ad un'altra, anch'essa impossibile per ora da verificare, data ieri da account Twitter vicini ai Peshmerga curdi secondo la quale l'aviazione giordana avrebbe bombardato postazioni dell'Isis a Mosul, nel Nord dell'Iraq, uccidendo 55 jihadisti.

I PILOTI GIORDANI COLPISCONO L'ISIS, POI SALUTANO RE E FAMIGLIA COMMILITONE UCCISO  - I caccia giordani sono tornati a colpire lo Stato islamico, mantenendo la promessa di una reazione "dura" all'esecuzione del proprio pilota, e poi sono volati sopra Karak, in patria, per salutare il re e la famiglia del "martire" Maaz al-Kassasbeh. Non è stato reso noto dove si sia concentrato il fuoco dei caccia arabi, che fin dall'inizio della guerra all'Isis si sono visti assegnati il controllo e il bombardamento delle postazioni jihadiste in Siria. "Il sangue del martire Maaz al-Kassasbeh", aveva detto il re prima di recarsi a Karak, 120 km da Amman, "non sarà inutile e la risposta giordana e del suo esercito sarà severa".

GENTILONI: LEGGE ANTITERRORISMO NEL PROSSIMO CDM  - Il decreto legge anti terrorismo verrà approvato nel prossimo Consiglio dei Ministri. Lo afferma il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in una intervista a Radio 24. Alla domanda se le condanne a morte eseguite dalla Giordania siano la risposta giusta alle atrocità dell'Isis, Gentiloni risponde: "Noi italiani siamo contrari alla pena di morte, ma dobbiamo valutare la minaccia che abbiamo davanti. L'oscena propaganda dell'orrore rischia di infiammare ulteriormente il Mediterraneo e il Medio Oriente". Il ministro degli Esteri italiano è contrario alla sospensione di Schengen: "Rinunciare a Schengen significherebbe rinunciare a uno dei 3-4 pilastri della Ue. Sono d'accordo, invece, alle proposte di rafforzare i controlli su chi proviene dall'esterno della Ue". Sul fatto che l'aggressore dei poliziotti a Nizza fosse stato recentemente a Roma, Gentiloni afferma: "Tra i servizi di intelligence ci si scambia informazioni. Questa persona era da anni all'attenzione dei servizi, ma ciò nonostante è riuscito a compiere un tentativo di strage. Servono misure concrete, ma anche una battaglia politica e culturale per isolare i terroristi e non identificarli con l'Islam". Sulle vignette di Charlie Hebdo Gentiloni afferma: "Io le pubblicherei. Ci deve essere un limite alla realpolitik. Una delle nostre libertà fondamentali è la libertà di espressione. Sarebbe un errore fatale rinunciare alle nostre libertà".

TARGET HAYAT - Che sia Hayat Boumeddiene, moglie di Amedy Coulibaly, il terrorista che il 9 gennaio scorso ha ucciso quattro persone in un negozio kosher di Parigi, prima di essere a sua volta ucciso dalla polizia, la protagonista del video 'Blow up France 2' pubblicato dall'Isis? Secondo la Cnn, se lo chiedono i servizi segreti francesi. La donna appare col volto coperto, in tuta mimetica, armata di kalashnikov e schierata accanto a un gruppo di altri guerriglieri col volto nascosto da passamontagna, uno dei quali loda gli attacchi di Parigi a Charlie Hebdo e al supermercato kosher inneggiando a nuovi attentati. Gli investigatori sonconvinti che Hayat - ripresa col marito a Madrid ai primi di gennaio, prima degli attentati di Parigi - si trovi infatti in Siria.

'VIA LE CROCI?' - E c'è un'altra notizia in attesa di piena verifica. I jihadisti dello Stato islamico avrebbero imposto la rimozione delle croci e crocifissi dalle chiese di Tel Hamis, una località a maggioranza cristiana nel nord-est della Siria. Lo riferiscono media siriani delle opposizioni, che a loro volta citano fonti della Chiesa siriaca siriana e della comunità assira. L'informazione non può essere verificata in maniera indipendente.  

GRETA & VANESSA - Sulle polemiche circa un riscatto pagato dall'Italia per la liberazione di Greta e Vanessa, Gentiloni afferma: "L'Italia ha sempre avuto la stessa politica su questo tema da 10-15 anni. E' la stessa politica di quasi tutti i Paesi occidentali. Nel 2014 nella stessa zona della Siria (dove erano prigioniere Greta e Vanessa ndr.) sono stati liberati altri 9 ostaggi occidentali. C'è poi il diritto e il dovere di riserbo dello Stato".

GENOVA: FONDAMENTALISTA ISLAMICO PROCESSATO ED ESPULSO  - Sarà espulso dall'Italia, dopo essere stato condannato ad un anno di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, Sahbi Chriaa, il sospetto fondamentalista islamico processato per direttissima questa mattina a Genova. Preso in custodia dagli uomini della Digos, il 37enne francese di origini tunisine sarà accompagnato alla frontiera di Stato di Ventimiglia, dove è atteso dalle autorità francesi. Al Palazzo di Giustizia del capoluogo ligure è intanto cessato l'allarme bomba scattato questa mattina a seguito di una telefonata anonima. Prima dell'inizio dell'udienza del presunto integralista, polizia, carabinieri e artificieri hanno setacciato il palazzo, escludendo la presenza di eventuali ordigni. 

SIRIA, 35 CIVILI MORTI SOTTO BOMBE ASSAD - Trentacinque civili, tra cui 4 minorenni, sono rimasti uccisi in raid del regime oggi su località intorno a Damasco, da dove un gruppo ribelle islamista aveva lanciato decine di razzi sulla capitale, provocando la morte di 5 persone, tra cui un bambino. Lo riferisce l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). 

RAID CON TARGET SBAGLIATO - Circa 60 persone, per lo più civili tra cui minori, sono stati uccisi nel nord della Siria, in una zona controllata dallo Stato islamico (Isis), in raid aerei compiuti dalla Coalizione internazionale lo scorso 28 dicembre ma la notizia è stata resa nota solo oggi grazie a un dettagliato rapporto di un'accreditata organizzazione umanitaria. Circa 60 persone, per lo più civili tra cui minori, sono stati uccisi nel nord della Siria, in una zona controllata dallo Stato islamico (Isis), in raid aerei compiuti dalla Coalizione internazionale lo scorso 28 dicembre ma la notizia è stata resa nota solo oggi grazie a un dettagliato rapporto di un'accreditata organizzazione umanitaria.  Il centro di documentazione delle violazioni in Siria (Vdc) ha diffuso un dettagliato rapporto, citando diversi testimoni oculari, sul bombardamento aereo compiuto ad al Bab, a est di Aleppo, su un edificio usato dall'Isis come prigione per detenuti «colpevoli di reati minori». Si tratta di civili siriani, tra cui si contavano anche minori e bambini. I testimoni escludono che si sia trattato di un bombardamento dell'aviazione di Damasco perché gli aerei volavano a quota assai più alta e producevano un rumore diverso dai jet del regime siriano. L'Isis, non conferma sul suo sito che vi siano stati bombardamenti su al Bab il 28 dicembre scorso. Al momento del raid, si legge nel rapporto, circa 90 persone tra cui una decina di jihadisti, erano nell'edificio, che risale all'epoca del mandato francese ma trasformato dall'Isis nel centro di reclusione. Il bombardamento è avvenuto dopo il tramonto, poco prima delle ore 20 locali. Finora - afferma il Vdc - sono stati ritrovati una cinquantina di corpi, mentre 10 persone risultano ancora disperse. I testimoni raccontano di un bombardamento eseguito con due missili. Il primo ha colpito il tetto e la protezione posta dall'Isis. Il secondo è penetrato nello stesso punto distruggendo l'intero edificio. I miliziani dell'Isis hanno subito eretto cordoni di sicurezza attorno al luogo del raid e non hanno lasciato riprendere filmati o fare foto. Il Vdc pubblica nel rapporto una delle rare immagini dell'edificio raso al suolo. 

BANDIERE ISIS IN BOSNIA - Alcune bandiere dell'Isis issate su una casa e una staccionata a Gornja Maoca, nel nordest della Bosnia, sono state rimosse prima dell'arrivo della polizia nel villaggio abitato da alcuni anni da una comunità di musulmani integralisti, fedeli all'islam radicale come quello praticato in Arabia Saudita diffuso fra alcuni veterani della guerra degli anni '90. Lo ha reso noto la polizia, intervenuta dopo che la televisione di Sarajevo aveva denunciato le immagini delle bandiere dell'organizzazione terroristica.

SI SVEGLIA ERDOGAN - Un cittadino turco membro delle milizie jihadiste dell'Isis in Siria è stato arrestato per la prima volta negli ultimi giorni in Turchia, riferisce la stampa di Ankara. Musa Goktas, 38 anni, scrive Vatan, era passato in Siria l'8 ottobre scorso con i due figli gemelli di 15 anni per raggiungere le file del gruppo armato del 'califfò al-Baghdadi. La moglie aveva denunciato alla polizia la scomparsa del marito e dei due figli minorenni. L'uomo è stato arrestato quando è tornato in  Turchia questa settimana per vendere la casa di famiglia. Fra 700 e 1000 turchi combattono in Siria e in Iraq con l'Isis, stando all'intelligence di Ankara, secondo il quale nel paese ci potrebbero essere oggi circa 3mila cellule dormienti jihadiste. Il governo islamico del presidente Recep Tayyip Erdogan è stato più volte accusato di appoggiare in Siria anche i gruppi armati della Jihad con l'obiettivo di rovesciare il presidente Bashar al Assad e di impedire la formazione di entità autonome curde lungo il confine. Oggi altri cinque miliziani dell'Isis, la cui nazionalità non è stata precisata, sono stati arrestati nella zona di confine con la Siria nellòa provincia di Gaziantep.