Venerdì 17 Maggio 2024

Facebook, parte la guerra alle bufale

Gli utenti potranno segnalare una notizia sospetta, un team di fact-checker ne verificheranno l'autenticità e, se sarà classificata come falsa, avrà una speciale etichetta

Mark Zuckerberg (Lapresse)

Mark Zuckerberg (Lapresse)

New York, 15 dicembre 2016 - Facebook dichiara guerra alle notizie false. Dopo le polemiche per le 'fake news' che hanno segnato la campagna elettorale americana e indotto un uomo a entrare armato in una pizzeria indicata online come teatro di un traffico sessuale minorile in cui era coinvolta anche Hillary Clinton, il social ha deciso di correre ai ripari.

In particolare Fb individuerà le 'fake news' tramite i lettori e un suo software, poi chiederà a un consorzio di giornalisti di verificarle, quindi le segnalerà come 'contestate da controllori terzi'. In pratica gli utenti d'ora in poi potranno segnalare una notizia che ritengono sospetta, un team di fact-checker ne verificheranno l'autenticità e, se la news sarà classificata come falsa, potrà continuare ad apparire su Facebook, ma con una visibilità molto limitata e un'etichetta che ne renderà nota a tutti la natura. E non potrà più essere sponsorizzata (non si potrà cioè pagare per aumentarne la diffusione). Ai tempi delle polemiche per le fake news in campagna elettorale, il numero uno di Facebook, Mark Zuckerberg, aveva replicato che le notizie false non solo non avevano influenzato il voto ma erano state diffuse da entrambi gli schieramenti. 

"Abbiamo la responsabilità di assicurarci che Facebook abbia il miglior impatto possibile sul mondo, questo aggiornamento è solo uno di tanti passi avanti", dice ora il numero uno di Menlo Park spiegando la sua filosofia: "Sebbene non scriviamo le notizie che leggete e condividete, riconosciamo che siamo qualcosa di più di un semplice distributore di notizie. Siamo una sorta di nuova piattaforma per il discorso pubblico e ciò significa che abbiamo un nuovo genere di responsabilità nel rendere le persone in grado di avere le conversazioni più significative possibili e di costruire uno spazio dove la gente possa essere informata".

E Zuckerberg promette: "Useremo anche il pugno duro nei confronti degli 'spammer' che si travestono da testate giornalistiche molto conosciute. Quest'ultimo è un punto molto importante. Come è noto a chiunque abbia un profilo Facebook, molte pagine contenenti 'bufale', adottano nomi molto simili a quelli di giornali famosi e i presunti intenti satirici si scontrano spesso con una realtà fatta di disinformazione pura e semplice diffusa per attirare 'clic' cavalcando i temi caldi dell'attualità".