Mercoledì 24 Aprile 2024

Diaz, la notte della 'macelleria messicana'

La notte del pestaggio alla scuola dove dormivano i rappresentanti del Genoa Social Forum: ecco cosa accadde

Due ragazze si abbracciano piangendo in un corridoio della scuola Diaz (Ansa)

Due ragazze si abbracciano piangendo in un corridoio della scuola Diaz (Ansa)

Genova, 7 aprile 2015 - Fu di 82 attivisti feriti, 4 dei quali finiti in ospedale in prognosi riservata, il bilancio della violenta irruzione della polizia nella scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001.  La notte del 21 luglio, dopo due giorni di scontri tra manifestanti e forze dell'ordine nella strade del capoluogo ligure, centinaia di poliziotti entrarono con la forza nell'edificio scolastico dove era stato allestito il dormitorio del Genoa Social Forum e aggredirono gli attivisti trovati al suo interno, molti dei quali stavano già dormendo. 

Durante il blitz, definito dal vicequestore Michelangelo Fournier un pestaggio da "macelleria messicana", furono fermati 93 manifestanti provenienti da varie città italiane e dall'estero. Tra gli attivisti arrestati, 63 furono trasferiti in ospedale e una ventina furono portati nella caserma della polizia di Bolzaneto, dove vennero sottoposti ad altre violenze e torture. Tra i feriti più gravi, il giornalista inglese Mark Covell, che finì in coma dopo essere stato assalito e picchiato dagli agenti.  Per giustificare la mattanza, alcuni dei responsabili delle forze dell'ordine decisero di portare all'interno della scuola Diaz delle bottiglie molotov trovate in città durante gli scontri e degli attrezzi da lavoro recuperati in una cantiere vicino, per utilizzarli come prove della presenza di numerosi black block nell'edificio.   Un poliziotto, Massimo Nucera, affermò anche di essere stato aggredito con un coltello da uno degli ospiti della struttura, mostrando un taglio sul proprio giubbotto antiproiettile ma la sua versione si rivelò falsa e fu successivamente accusato di calunnia.

Complessivamente furono 125 i poliziotti finiti sotto accusa per il violento blitz.