Venerdì 3 Maggio 2024

Charlie Hebdo torna in edicola il 25 febbraio

L'annuncio su Twitter lo fa Laurent Leger, un giornalista del settimanale satirico francese sopravvissuto alla strage compuita dai fratelli Kouachi

Charlie Hebdo, il "numero dei sopravvissuti", uscito il 14 gennaio (Ansa)

Charlie Hebdo, il "numero dei sopravvissuti", uscito il 14 gennaio (Ansa)

Parigi, 2 febbraio 2015 - Il prossimo numero di Charlie Hebdo sarà in edicola il 25 febbraio. Lo ha annunciato su Twitter Laurent Leger, un giornalista del settimanale satirico francese, la cui redazione è stata decimata dall'attacco jihadista dei fratelli Kouachi. 

"Finalmente! Ancora un po' di pazienza, ma Charlie Hebdo uscirà di nuovo il 25 febbraio. Appuntamento quindi in tutte le edicole", ha scritto Laurent Leger. 

Dopo l'attentato alla redazione parigina del 7 gennaio, il cosiddetto "numero dei sopravvissuti", uscito il 14 gennaio, aveva tirato oltre 7 milioni di copie.

Nei giorni scorsi, l'avvocato della redazione, Christophe Thévenet, aveva riferito che l'equipe ha "bisogno di tempo. Faranno il prossimo numero quando saranno in grado di farlo". Per ora, bisogna decidere di molte questioni legate al futuro. A cominciare da quanto tempo continueranno a lavorare nella stanza messa a loro disposizione nella redazione del quotidiano Libération. Tra i punti già decisi, c'è la nomina come direttore del vignettista Riss, ferito durante l'assalto dei fratelli Kouachi. 

C'è poi la gestione della valanga di finanziamenti giunti dopo la strage: quasi 2 milioni di euro. A questo, si aggiungono gli introiti derivanti dall'eccezionale tiratura dell'ultima edizione. Soldi che andranno al giornale, alle famiglie delle 17 vittime, ma anche ad un "fondo di dotazione per aiutare i giornali satirici attraverso il mondo", spiega l'avvocato Thévenet, sottolineando che "sarà un lavoro di lungo corso per creare un sacco di altri Charlie Hebdo nel mondo, per aiutare i cugini di altri Paesi. È la migliore risposta possibile". 

Oltre ai soldi, Charlie Hebdo ha registrato ottantamila nuovi abbonamenti (prima dell'attentato erano appena diecimila). "È sicuro che tutto questo da molta visibilità - continua Thévenet - oggi, il giornale ha i mezzi per continuare. Ora spetta alla redazione organizzarsi. Bisogna superare il trauma, misurare lo sforzo di ripubblicare il giornale tre giorni dopo l'attentato. Piangevano disegnando! Nessuno può uscire indenne da una cosa così".