Domenica 28 Aprile 2024

David di Donatello, hanno vinto le tre anime del cinema italiano

Il racconto dei Racconti, Lo chiamavano Jeeg Robot e Perfetti sconosciuti ci parlano di una tradizione, la nostra migliore, sapientemente innovata

David, la statuetta del miglior film a Genovese per 'Perfetti sconosciuti' (Ansa)

David, la statuetta del miglior film a Genovese per 'Perfetti sconosciuti' (Ansa)

Roma, 19 aprile 2016 - Se non fosse una battuta di cattivo gusto diremmo che ha vinto il cinema italiano. Ma qualcosa di vero c’è in questa paradossale affermazione. Perché, seppure in misura numericamente diversa, a trionfare sono stati tre film che rappresentano bene l’anima più autentica e vera del nostro cinema di queste ultime stagioni. Sette David a Il racconto dei Racconti, sette a Lo chiamavano Jeeg Robot e due, tra quelli più ‘pesanti’- come miglior film e migliore sceneggiatura- a Perfetti sconosciuti ci parlano di una tradizione, la nostra migliore, sapientemente innovata. Quella che non a caso meglio ci rappresenta nei mercati internazionali: la dimensione autoriale e creativa di Matteo Garrone magnificamente espressa nel Racconto, la capacità inventiva artigianal-postmoderna di Gabriele Mainetti del sorprendente Jeeg Robot e la rinvigorita arte della commedia offerta da Perfetti sconosciuti costituiscono una sorta di programma.

Seguendo questa strada non sarà impossibile risalire la china e riconquistare percentuali di penetrazione all’estero. Il caso di Jeeg Robot è sorprendente: una sorta di passa parola interno anche all’ambiente cinematografico ne ha esaltato le doti forse al di là del previsto, come dimostrano i quattro premi (tutti quelli disponibili) all’interpretazione, ma l’onda di empatia del film di Mainetti deve essere apparsa ai votanti difficilmente contrastabile.

Il premio alla regia andato a Matteo Garrone esalta un talento assoluto; quello al miglior film andato (qualcuno dirà ma non credetegli) inaspettatamente al film di Paolo Genovese è il miglior testimone di uno svecchiamento della spesso criticata Accademia dei David. Dietro ai tre moschettieri vincitori, vi è il vuoto. Un solo piccolissimo David (presa sonora diretta) a Non essere cattivo, fino a ieri dato come solido pretendente. E questa è la riprova di quanto fosse stata sciagurata la presentazione del film del defunto Claudio Caligari alla corsa per gli Oscar.

Dimenticati Youth e La corrispondenza; un premio simbolico (la migliore canzone) ha compensato Quo vado, trionfatore al box office, mentre il silenzio è calato su Fuocammare trionfatore di un festival di grande prestigio come la Berlinale e osannato dalla maggior parte dei critici. A conferma che il l’opinione del pubblico e quella della critica non hanno avuto troppo peso nella distribuzione dei David 2016. Fortunatamente.