Venerdì 10 Maggio 2024
ALESSIA GOZZI
Economia

Banche, ecco i rimborsi

I rimborsi non saranno totali. Soldi subito solo a metà dei clienti

Il premier Matteo Renzi e il ministro dell'economia Padoan (LaPresse)

Il premier Matteo Renzi e il ministro dell'economia Padoan (LaPresse)

Roma, 30 aprile 2016 - "Abbiamo risolto definitivamente le problematiche del sistema bancario italiano". Dopo mesi di voci, smentite e slittamenti, il premier annuncia il via libera al decreto per il rimborso dei risparmiatori azzerati dai fallimenti dello quattro banche. Saranno automatici per circa la metà dei 10 mila obbligazionisti subordinati di Banca Marche, Carife, Etruria e Carichieti. Otterranno un rimborso forfettario e senza bisogno di arbitrato fino all’80% dell’investimento nel caso in cui si verifichino due condizioni: un reddito lordo molto basso, inferiore a 35mila euro nel 2015; oppure, un patrimonio mobiliare di valore inferiore a 100mila euro (anche con reddito oltre i 35mila euro). In ogni caso i bond devono essere stati acquistati entro il 12 giugno 2014, cioè la data di pubblicazione in gazzetta da parte della Commissione Ue della direttiva Brrd sulla condivisione degli oneri nei fallimenti bancari. Una data posticipata rispetto a quella circolata in precedenza (primo agosto 2013) che esclude solo 158 persone su circa 10mila (invece di 2mila, quasi tutti obbligazionisti di banca Etruria), cioè chi ha acquistato sul mercato elettronico secondario. "Definirli truffati è difficile", sottolinea Renzi, e comunque per loro c’è sempre l’opzione dell’arbitrato, così come per i circa 5mila che non rientrano nei primi due parametri di reddito.

Ad avere diritto ai rimborsi automatici, spiega il ministro del Tesoro, saranno un po’ più della metà dei 10.559 obbligazionisti coinvolti dai crac (329 milioni il valore totale dei titoli azzerati), ma invita "ad essere cauti" perché "sono stime che devono essere verificate, dipendono dalle soglie, stiamo facendo dei conteggi". Non parla di quanto verrà alzato il fondo di solidarietà, fissato dalla legge di Stabilità a quota 100 milioni, ma assicura che non ci sarà alcun "razionamento" delle risorse che, conferma, arriveranno tutte dal sistema bancario (cioè dal fondo interbancario di tutela dei depositi). L’80% del rimborso sarà calcolato sul corrispettivo pagato per l’acquisto degli strumenti finanziari al netto delle spese connesse alle operazioni di acquisto, cioè delle commissioni bancarie, e dei rendimenti ottenuti. In pratica, sarà riconosciuto l’equivalente dei rendimenti dei titoli di Stato, mentre l’eccedenza di guadagno su rendimenti che viaggiavano molto sopra la media di un normale conto corrente sarà scalata dagli importi rimborsati. La ratio del decreto, spiegano dal Tesoro, è di tutelare i più poveri e non chi ha fatto investimenti più rischiosi per guadagnare. Quanto agli arbitrati, che saranno affidati all’Anac di Raffaele Cantone, sono attesi a breve i due provvedimenti che li renderanno operativi (un decreto ministeriale e un dpcm).

"Non c'è un centesimo speso dai cittadini, non un truffato che non riprende i propri soldi – sottolinea il premier –. Fuori di qui c’è il campionato mondiale della demagogia e degli slogan». Non la pensano così i consumatori, che parlano di decreto «inaccettabile» e annunciano ricorsi al Tar. Il dato fondamentale, come sottolinea il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, è che bisogna abituarsi all’idea «che un risparmio diventato un investimento finanziario non può essere difeso fino in fondo". E avverte: "Avremo sempre crisi finanziarie e fallimenti di banche, fa parte del capitalismo". Intanto, da Bruxelles è arrivato il disco verde alla proroga a settembre dei termini per la vendita delle quattro good bank nate dalle ceneri di quelle salvate. Soddisfatto il presidente Roberto Nicastro che conferma l’invio dell’info memorandum ai 26 potenziali acquirenti che si sono fatti avanti. A maggio scopriranno le carte.

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