Un Iphone (Olycom)
New York, 22 luglio 2015 - Ricavi eccezional, ma il titolo crolla in borsa. E' questo il paradosso di Apple, che a causa delle vendite deludenti di iPhone (47,53 milioni di pezzi contro i 49,4 previsti) ha bruciato nell'after-hours ieri 66 miliardi di capitalizzazione. E oggi, all'avvio delle contrattazioni a Wall Street, la Mela Morsicata è ancora debole: perde oltre il 6%.
Eppure gli utili del colosso californiano sono stati sopra le stime per il nono trimestre fiscale consecutivo. Sono stati messi a segno utili pari a 10,7 miliardi, il 38% in più rispetto al trimestre corrispondente del 2014, e i ricavi annuali hanno toccato quota 49,61 miliardi, incrementando così del 33% rispetto a 12 mesi fa e superando addirittura le previsioni degli analisti, che si erano spinti fino ad un 49,43 miliardi. Tutto ciò grazie al cavallo di battaglia dell'azienda, il famoso iPhone, che da solo è stato in grado di portare indotti per 31,368 miliardi, un 59% in più rispetto all'anno scorso ma in calo del 22% rispetto al trimestre precedente.
Paradossalmente è proprio per colpa del famoso smartphone che il titolo Apple, ieri nell'after-hours, è sceso di quasi il 7%, mandando in fumo quasi 66 miliardi di dollari di capitalizzazione. A causare ciò, il numero di apparecchi venduti: 47,53 milioni di pezzi contro i 49,4 previsti.
Ma c'è dell'altro, in quanto Apple non ha fornito i dati riguardo le vendite dell'i-watch, ultimo gingillo uscito da Cupertino e primo dopo la scomparsa di Steve Jobs. Contenuto per la prima volta nella trimestrale del gruppo, l'orologio ha avuto un “inizio fantastico”, stando a quanto ha riportato l'amministratore delegato Tim Cook: belle parole, ma non sono bastate a rassicurare i mercati, che infatti hanno punito duramente Apple. A seguito della reazione di Wall Street, anche le Borse dell'Asia e del Pacifico sono in calo, considerato anche il rosso record di Microsoft.
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