Giovedì 25 Aprile 2024

730 precompilato, pioggia di avvisi ai contribuenti. Il Fisco: "Avete sbagliato le dichiarazioni"

Errori in 220mila dichiarazioni

Il modello 730

Il modello 730

Roma, 20 ottobre 2015 - Duecentoventimila avvisi dell’Agenzia delle Entrate ad altrettanti contribuenti che hanno commesso errori od omissioni nel 730 "precompilato". Avvisi che per ora sono «bonari». Ma che, se non ci si mette in regola entro fine dicembre, possono trasformarsi in controlli e in sanzioni pesanti. È il primo effetto del meccanismo fiscale avviato quest’anno con il duplice intento di semplificare il rapporto con l’Erario e di realizzare il principio della tax compliance, ovvero della collaborazione fisco-cittadino.

Proprio grazie all’operazione «730 precompilato», i segugi dell’Agenzia delle entrate hanno potuto verificare in tempo reale – e non a distanza di anni come accadeva in passato – alcuni casi dubbi o potenzialmente irregolari, come quello di chi ha due o più redditi ma non li ha dichiarati tutti e, per questo, non c’è stato conguaglio. In pratica, grazie alle informazioni passate all’amministrazione fiscale direttamente dai datori di lavoro, dagli enti previdenziali o dai sostituti d’imposta, su un totale di circa 19 milioni di dichiarazioni precompilate, l’Agenzia ha riscontrato 220mila casi di contribuenti che, pur avendo percepito più redditi da lavoro dipendente o da pensione, non hanno presentato la dichiarazione relativa a tutti i redditi. In realtà, quando si riceve un solo Cud, oppure quando si ha un Cud nel quale sono stati fatti i conguagli da parte del datore di lavoro, è possibile evitare di presentare la dichiarazione, perché in questi casi basta il 730. Quando invece si hanno più redditi e non si richiede il conguaglio, la dichiarazione è sempre obbligatoria, anche se non ci sono spese da detrarre. A questi contribuenti è stato inviato un avviso che consente di attivare il «ravvedimento operoso». In pratica, chi riceve la lettera, spiegano nel dettaglio le Entrate (call center informazioni 848.800.444) può presentare il modello Unico Persone Fisiche entro il 29 dicembre 2015 (a 90 giorni dalla scadenza ordinaria del 30 settembre), beneficiando di una significativa riduzione delle sanzioni dovute per la tardiva dichiarazione e per gli eventuali versamenti.

Ma quanto bisognerà pagare in concreto? 25 euro per la presentazione tardiva del modello Unico – e non 256 euro in mancanza di ravvedimento – mentre per quel che riguarda l’Irpef non versata, la sanzione è pari al 3,75% della somma dovuta, più gli interessi calcolati al tasso legale (0,5% annuo) dal 16 giugno al giorno dell’effettivo versamento. La lettera salva di fatto dai controlli, perché chi la riceve ha la possibilità di verificare autonomamente la propria posizione fiscale e correggere eventuali anomalie. In caso d’inerzia, però, l’Agenzia farà partire le verifiche e scatteranno le sanzioni.

 

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